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Lettera di tre consiglieri

Creato il 02 dicembre 2013 da Nonzittitelarte

Lettera di tre consiglieriIl Cda del Lirico esiste, eccome.  A dirlo è il codice civile, invocato dai consiglieri d’amministrazione Gualtiero Cualbu, Giovanni Follesa e Maurizio Porcelli, che – tra le altre cose – nelle lettera spedita venerdì sera al ministero dei Beni culturali citano l’articolo 2385, quello che regola le dimissioni: «La rinunzia ha effetto immediato, se rimane in carica la maggioranza del consiglio di amministrazione, o, in caso contrario, dal momento in cui la maggioranza del consiglio si è ricostituita in seguito all’accettazione dei nuovi amministratori».

Quindi secondo i consiglieri il passo indietro di Antonello Arru, arrivato a poche ore da quello di Cristiano Cincotti, non ha paralizzato il Cda. Perché il sindaco potrebbe nominare un sostituto di Cincotti, o perché il ministero potrebbe scegliere il secondo rappresentante nel “board”, previsto dallo statuto ma mai designato.

Intanto ieri su questa linea, e su quella della Regione, si sono accodati anche i lavoratori del Lirico. «Il teatro non ha bisogno di un commissario, ma semmai di un bravo sovrintendente», ha detto in serata il sindacalista Simone Guarnieri in una conferenza stampa insieme ai colleghi.
«La situazione finanziaria è in equilibrio, il cartellone della stagione sinfonica c’è già, bisogna solo pubblicizzarlo».

Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, anche i lavoratori ritengono che «Giorgio Baggiani sia regolarmente in carica. Lo dice la sentenza che lo ha reintegrato». La strada individuata dal sindaco Zedda «non ha come obiettivo il bene del teatro, ma va contro la volontà della Regione e contro le decisioni dei magistrati. Poi va anche contro la collettività, perché un eventuale commissario avrà poteri limitati e questo non farà bene al teatro».

Capitolo stipendi: i dipendenti non hanno ancora ricevuto alcun bonifico per il mese di novembre: «Ma noi lavoriamo regolarmente e speriamo di avere novità la prossima settimana. Di sicuro Zedda non ha mosso un dito per avvisarci e spiegarci come mai sta succedendo tutto questo».
I sindacati hanno anche criticato la scelta del Consiglio comunale di ridurre il finanziamento annuale al teatro, che da 2,4 milioni scenderà a 2 milioni di euro. «Una decisione arrivata anche grazie ai voti della maggioranza, che è stata complice del sindaco».Insomma: lo scontro è vivo più che mai. Michele Ruffi

FONTE: Unione Sarda

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