Gentilissimo Presidente,
chi le scrive lo fa perché ha sentito molte sue dichiarazioni di lei in televisione e mi pare di avere capito che lei è un uomo buono che aiuta la gente. Ho sentito quando ha aiutato quella povera ragazza marocchina o egiziana (non ho capito bene di dove era e di chi era parente perché a casa mia Rete 4 si piglia male) e sono stato contento che lei, che c’ha tanti impegni di sicuro, ha trovato tempo per dargli una mano e anche qualche soldino per farsi un futuro pure lei, una professione. Poi ho anche sentito che ha aiutato quello poveretto, Tarantello o Tarantuccio non mi ricordo, che c’ha famiglia e si è trovato all’improvviso senza una lira per colpa dei giudici che non sanno quello che fare. E’ vero che questo c’aveva i soldi ma poi mi pare di avere capito che non ce li ha più per colpa dei giudici che ce l’hanno con lei e la fanno pagare a lui. Il mondo è cattivo, Presidente, lei lo sa.
Allora mi sono chiesto: ma se il nostro presidente è così buono e generoso (lo dicono tutti quanto è buono e generoso, l’ha detto pure Iva Zanicci) e aiuta tutta la gente che gli chiede un po’ d’aiuto, non fosse mica che aiutasse pure a me che c’ho quattro figli, sono in cassa integrazione a zero ore, c’ho cinquant’anni e non mi vuole più nessuno a faticare? Guardi che a me non serve mica tanto. Se mi vuole mandare…che ne so…facciamo duecentomila euro io sono contento e mia moglie la ringrazia tantissimo.
Ci conto Presidente e le dico grazie fino da adesso. Un saluto amichevole
Mariano Filippi