Il nostro secolo, inconcludente e pieno di contraddizioni, porta in seno una pericolosa ferita: la sciossione del Sapere.
La conoscenza, per quanto possa apparire varia e frammentaria, abbraccia ogni aspetto del reale, tocca ogni tipo di disciplina, dalla matematica alla poesia; dalla scienza alla musica.
Spaziando tra i vari campi del sapere, con curiosità e spirito d'osservazione, si raggiunge una forma mentis adeguata, una cultura più completa.
Nelle varie epoche, benchè esistesse una minima suddivisione delle discipline, vi era una coesione più sentita tra tutti gli uomini di cultura, che fossero letterati, artisti, filofosi o scienziati. Soprattutto nel decadentismo, quando gli intellettuali si sentivano incompresi e messi ai margini, dove l'artista o il poeta non aveva alcuna autorità, scartato e allontanato dalla società perchè debole e improduttivo; molti uomini di cultura si legarono alla musicalità e alla poetica del musicista, sceneggiatore e scrittore, Richard Wagner. Non è un caso che spesso scrittura e musicalità vadano di pari passo, già nel periodo trobadorico i versi erano spesso musicati; ma nel caso di Wagner, le sue opere, rappresentate nei teatri di tutta Europa, hanno influenzato il pensiero e la poeteica di molti illustri letterati. L'incontro a Parigi con Charles Baudelaire è il primo rapporto emblematico.
Nell'epoca in cui sistava scoprendo l'inconscio; in cui si dava attenzione alla materia fluida, tenebrosa, incompresa della mente umana; in un epoca in cui il capitalismo e la corsa alla produzione stavano creando una popolazione sempre più alienata, sola e meccanizzata; l'incontro tra due menti così illustri, unite dallo stesso spirito di rivolta e di disgusto verso il meccanicismo crescente, ha aperto la strada ha nuove sperimentazioni. Baudelaire era legatissimo al compositore, tanto che si dedicò alla lettura di molte sue opere in prosa. Wagner per lui rappresentava una sorta di mito di pace, un compagno con cui rifugiarsi in un mondo lontano; conoscendo in ogni dettaglio le sue opere, Baudelaire ha potuto creare quella sua poetica delle Correspondances, quel mondo misterioso e nascosto, in cui tutte le cose si rispondono, rivelate da simboli che solo l'artista sa interpretare.
Musica, scrittura, letteratura, scienza, in quel periodo ogni disciplina si corrispondeva, alla ricerca di mondi nascosti, esotici; alla scoperta dei reconditi celati nell'animo umano; alla ricerca di segreti e sentimenti che dessero valore al mondo delle macchine. Baudelaire non fu l'unica personalità a legarsi alle musica del Wagner, molti filofosi lo seguirono con interesse e compiacimento, tra cui Feuerbach e la sua filosofia con l'ateismo, e F. Nietzsche. Il rapporto con il filosofo tedesco fu particolarmente complicato e complesso: non si può stabilire quanto la filosofia del primo abbia influenzato la composizione del secondo. Wagner tra i suoi mille interessi coltitivava anche la passione per la filosofia, ne scriveva e ne discuteva con amici e conoscenti. Nietzsche divenne un amico così intimo che gli veniva riservata una stanza in casa propria. La musica di Wagner, nel suo spiritualismo incognito, rappresentava quello spirito diosiniaco, quelle tenebre indefinite in cui si ricercava smarrimento, confusione, offuscamento delle percezioni umane. Solo molto più tradi, con l'ultima opera del compositore, il Parsifal, Nietzsche e Wagner arriveranno alla rottura: abbracciando il pessimismo schopenhaueriano e sommando con esso un ideale ascetico di matrice pseudo-cristiana, Wagner compirà il definitivo passaggio che agli occhi di Nietzsche apparirà come l’ultimo tradimento degli ideali fin a quel momento professati. Forse anche la forte passione segreta per Cosima, moglie di Wagner, spinse Nietzsche ad allontanarsi dalla casa.
Il compositore tedesco, così ecclettico, così discusso e disapprovato, così esaltato e decantato, ebbe seguiti anche in Italia: D'annunzio descrive nel Fuoco il suo funerale, ed esaltò con vigore la sua personalità da esteta.
Nietzsche e Wagner
La musica è l'unica arte in grado di penetrare con un palpito nell'animo umano, di creare rapidamente ogni tipo di sensazione o percezione, sbigottendo, emozionando, trionfando. Alla letteratura è dato il compito di tramandare ricordi, sentimenti confessoini, emozioni. Fondere le due discipline, così elevate e concatenete, crea capolavori di ogni tipo, di cui non si può ignorare lo spessore.Articolo originale di Sentieri letterari. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso del suo autore. I contenuti sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.