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Lettere al serial killer: spigoli assassini

Creato il 30 dicembre 2012 da Paolo Franchini

Ortogonale Greg,

sono Pitagora Scottyards, esimio Professore di matematica presso l’Istituto Superiore ‘Trapezio Isoscele’ di Henderson, Nevada. Tra un segmento e l’altro del mio raro tempo libero, ti scrivo, appellandomi al tuo profondo senso di killer numerico. Mi ha sempre colpito il postulato dei due cadaveri che si dicono adiacenti quando sono vittime consecutive ed i loro arti non tranciati sono uno il prolungamento dell’altro, per un ripensamento dell’assassino. Fenomeno di un Greg Groggy Iron, una cattedra del mio Istituto sarebbe altamente onorata di ospitare le tue terga.

Ma non voglio perdermi per tangenti e vengo al dunque.

Dire che la mia allieva Aggie Budbier sia una matricolata asina, è fortemente riduttivo. Lei è molto carina e ha due gote che paiono chiappe di mele, nell’inversione dei fattori scatenanti. Ma il suo immenso limite sta nel fatto che si ostini a non comprendere che un prisma è equivalente ad un parallelepipedo rettangolo di uguale altezza, avente la base equivalente a quella del prisma. Non riesco a cacciarglielo in testa. La domanda è semplice.

Devo cedere alle mie pulsioni di comune mortale, concentrandomi sulla mutua posizione delle sue due tette, o devo rispondere al mio dovere di docente, trucidandola con un solido di rotazione, costituito da un cubo con uno spigolo
lungo tre piedi?

Augurandoti che la tua branda non diventi mai un triangolo scaleno,

Pitagora Scottyards

Segmentato Pitagora,

ricordo una mia insegnante di geometria, Elly Smack. Lei insisteva nell’affermare che la sua materia si occupava solamente della forma e dell’estensione , ma io mi limitavo a concentrarmi solo sullo studio dell’introduzione del mio aggeggio solido nella sua porzione di spazio, cosparsa di peli e di adorabile deodorante.

E un bel giorno, la superficie del suo cranio da chiusa divenne aperta.

Gli anni e le lunghe notti di espiazione mi hanno ora trasmesso un mare di saggezza aggiunta. La vita è come la geometria.
Piena di compromessi. Pensa alle due rette parallele, appartenenti ad uno stesso piano, destinate a non avere punti in comune.

Caro vecchio Pitagora, vedi di essere poco retto. Cedi alle tue fisiologiche pulsioni e circoscrivi la bella Aggie nella circonferenza della tua sana libidine. Rassegnati al fatto che possa restare un’asina, ma dilettati nello sguazzare dentro il suo latte.

Un saluto perpendicolare,

Greg

Questa rubrica è ideata e curata da Carlo Cavalli. Nel caso, prendetevela con lui.


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