La scheda libro. No, la scheda libro no, dai. L’incubo di ogni studente. Più di un compito di matematica. La scheda libro.
La scheda libro è il modo migliore per far odiare un romanzo a uno studente. Il genio che ha partorito l’idea delle schede libro non amava leggere. Io amo leggere, ho sempre amato leggere, ho sempre visceralmente odiato le schede libro. Sì perché le schede libro imbrigliano la lettura, la rendono una cosa meccanica, da fare secondo rigidi criteri, invece di inventariare un negozio si inventaria un romanzo. Che non è una cosa bella. Attenzione, scheda libro è diverso da tema o da relazione. La scheda libro è quella dove devi mettere i protagonisti, gli antagonisti, la trama, il tempo e lo spazio, qualche nota di biografia sull’autore, etc etc, una tabellina insomma.
Uno dei motivi per cui molti ragazzi odiano leggere è colpa delle schede libro. Ma non solo. Secondo me è fondamentalmente colpa delle letture scelte. Io non sono affatto convinta che la colpa sia della loro obbligatorietà, a scuola tutto è obbligatorio, eppure ci si appassiona lo stesso a qualche materia. Il punto è che non puoi far leggere a un ragazzino di 12 anni “Un amore di Swann” di Proust. E’ ovvio che sia annoia, è ovvio che pensa “Ma che due coglioni!”, lo penserei pure io (e con Proust capita che lo pensi tuttora, ma è un altro discorso). Questa mania di affibbiare classici a tutte le età non la capisco, soprattutto se non vengono accompagnati da alcuna introduzione. “Toh, leggiti Cesare Pavese, è un classico”, eh certo, una passeggiata. Io non dico che i classici non vadano letti, ci mancherebbe, vanno letti all’età giusta, cioè dopo.
Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati;
ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserba la fortuna di leggerli
per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli.
(Italo Calvino, Perché leggere i classici)
Capito? Nelle condizioni migliori per gustarli. A 13 anni non ci sono le condizioni migliori. Una mia compagna delle superiori lesse “Guerra e Pace” in seconda media. Facciamo finta che sia vero. Secondo voi, che cazzo può averci capito? Non parlo della trama, parlo della maturità per comprendere certi meccanismi dell’animo umano, parlo di esperienze che ti formano e ti arricchiscono e ti permettono una certa empatia, ti consentono di definire te stesso mentre leggi. Ma non a 13 anni, dai. Nemmeno a 16.
C’è un problema, però. Al di là del riiiiiigidi programmi scolastici, mi pare ci sia un enorme vuoto per quanto riguarda la letteratura destinata ai ragazzi di oggi. Bambini e adulti sono a posto. La fascia 11 – 17 mi sembra scoperta. Io ho letto alcuni libri cosiddetti per ragazzi e mi sono piaciuti, ma non so se a 16 anni li avrei graditi, anzi, sicuramente no. Per cui con che cosa tentare? Eh, bella domanda. A parte che bisognerebbe andare anche un po’ oltre, ok leggere è splendido, ma esistono i film, esiste la musica, esistono persino i fumetti, non vanno considerate espressioni artistiche minori, ci sono un sacco di film che sono molto meglio di certi libri, altroché. Ma a parte questo, rimaniamo nell’ambito della lettura. Ci sono molti romanzi “moderni”, scritti recentemente, ben scritti, che sono in grado di appassionare e di divertire e che sono adatti a tutti. Non importa il genere. Alle superiori la mia professoressa di italiano, sapendo che amavo leggere, mi chiese un consiglio su un libro “diverso” da “somministrare” ai suoi studenti.