Magazine Legge

Libero dopo 35 anni Pierluigi Concutelli. Nel 1976 uccise il giudice Vittorio Occorsio

Da Avvdanielaconte
Libero dopo 35 anni Pierluigi Concutelli. Nel 1976 uccise il giudice Vittorio Occorsio Pierluigi Concutelli - il 67enne ex - leader del movimento di destra "Ordine Nuovo" che il 10 luglio 1976 assassinò il giudice Vittorio Occorsio, "responsabile" dello scioglimento del partito fascista - è stato scarcerato dopo 35 anni a causa delle condizioni di salute molto precarie. Nel 2009, infatti, ha subito un'ischemia cerebrale che gli impedisce di parlare e di alimehtarsi correttamente; dal mese di marzo dello stesso anno è stato messo agli arresti domiciliari presso l'abitazione del fratello a Portogruaro.
Il giovane nipote del giudice assassinato, intervistato, ha dichiarato di essere "deluso e amareggiato" e che "io a Concutelli gli avrei dato la pena di morte. E non parlo solo come nipote di Vittorio Occorsio ma perchè l'Italia da oggi è un paese meno sicuro con lui in libertà". Di diversa opinione il padre Eugenio Occorsio - figlio del giudice assassinato e giornalista del quotidiano "La Repubblica" -, secondo cui "L'affermazione di mio figlio Vittorio riflette lo sconcerto e il dolore della nostra famiglia nell'apprendere la notizia della liberazione di Concutelli. Però di pena di morte non è il caso di parlarne perchè è estranea alla cultura della nostra famiglia". 
Concutelli, che dal 2009 è assistito da Emanuele Macchi - uno dei capi dello spontaneismo armato -, è stato trasferito da alcuni amici in una casetta al mare sul Lido di Ostia (vicino Roma), dove verrà assistito.
Il 10 luglio del 1976, l'ex terrorista nero uccise a colpi di mitra il sostituto procuratore Vittorio Occorsio, "reo" di avere portato allo scioglimento il partito fascista. Il 13 febbraio del 1977 fu arrestato nella sua casa romana, dove fu trovato un vero e proprio "arsenale"; davanti alle telecamere della Rai si dichiarò "prigioniero politico". Non si è mai dissociato dalla lotta armata.   In carcere uccise - insieme a Mario Tuti - Ermanno Buzzi e Carmine Palladino, due terroristi neri implicati nelle stragi di Bologna e di Brescia e considerati da Cancutelli dei delatori. Deve scontare quattro ergastoli nel carcere romano di Regina Coeli.
Nel 2008 ha scritto il libro biografico "Io, l'uomo nero" (edito dalla casa editrice Marsilio), nel quale racconta di "una vita tra politica, violenza e galera".
Il 19 febbraio del 2008 è stato intervistato da Antonello Piroso per la trasmissione della rete televisiva La 7 "Niente di personale".    Ecco il video dell'intervista: 
Roma, 19 aprile 2011   Avv. Daniela Conte   RIPRODUZIONE RISERVATA

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

COMMENTI (1)

Da nemo profeta
Inviato il 20 aprile a 00:55
Segnala un abuso

Un pluriomicida, rosso o nero, merita la pena prevista dal Codice. Ed è giustizia. Ma il giudice Occorsio, che inparziale non era, quella fine se l'era cercata. Un paio di miei amici, persone perbenissime ma "colpevoli" di essere fascisti in un periodo "antifascistissimo", finirono inquisiti da Occorsio il quale aveva come testimone d'accusa un Funzionario della squadra politica della mia città (in Sicilia). Dopo aver tentato inutilmente di pilotare a suo piacimento il testimone, il giudice spazientito fece l'ultima domanda: "Dottor XXX qual'è il suo giudizio sugli inquisiti, sono o no dei terroristi?" Il Funzionario, Signore d'altri tempi, rispose: "No, da quanto ho potuto appurare sono degli onesti galantuomini". Doccia fredda per Occorsio che, storcendo la bocca contrariato, gridò sgarbato all'indirizzo del testimone d'accusa: "VADA, vada con Lei ho finito". Fine della storia? No, i miei amici vennero giustamente assolti ma il Funzionario si ritrovò poco tempo dopo trasferito in un paesino del nord italia, con la carriera inesorabilmente bloccata. Questi era Occorsio, pace all'anima sua.