![Libertà e democrazia verso la società empatica Libertà e democrazia verso la società empatica](http://m2.paperblog.com/i/105/1055216/liberta-e-democrazia-verso-la-societa-empatic-L-Qv9kqi.jpeg)
Gaber cantava “la libertà non è star sopra un albero … libertà è partecipazione”. A cosa si riferiva?
Penso che sia necessario passare da una visione materialistica dove l’ obiettivo è di estendere la potenza e il dominio del genere umano a tutte le cose perché col passare del tempo abbiamo finito per distruggere la dignità umana oltre che le risorse della biosfera. In realtà non è sull’esercizio del potere che dovremmo concentrarci.
Se vogliamo salvare la nostra specie e quanto sulla terra ci è dato di abitare dobbiamo passare da una visione utilitaristica ad una visione empatica e partecipativa.
C’è stato un tempo in cui la verità era dettata dalle leggi religiose, una verità stabilita a priori e dogmatica. Con l’evoluzione della scienza si è messo in discussione questa visione per approcciarci al relativismo. Ma anche questo non ha apportato grandi miglioramenti. Forse siamo giunti al momento in cui possiamo considerare la verità come un terreno condiviso che si costruisce attraverso la relazione.
Il senso dell’esperienza è strettamente in relazione con gli incontri che facciamo, con il modo di relazionarci e di comunicare. E’ passandodall’Io al Noi che rivedremo anche il concetto di libertà.
La libertà, nell’era moderna è stata associata alla capacità di esercitare il controllo sul proprio lavoro e di tutelare le proprietà individuali. In campo politico è stata identificata con le scelte nel mercato, massimizzando ciò che gli economisti classici affermavano come diritto dell’uomo di perseguire il proprio interesse personale per salvaguardare la propria autonomia.
Quindi il significato che la libertà ha assunto è negativo: la libertà di escludere, di essere indipendenti dagli altri, di isolarsi. E’ per questo che per noi, essere liberi significa essenzialmente essere autosufficienti. Io sono del parere che la soddisfazione del vivere non si possa ridurre alla quantificazione di quanto si riesce ad essere autosufficienti.
La vita è piena se è una vita di relazione, affetto, appartenenza, di inserimento nel tessuto sociale e relazionale. Ecco perché penso che la libertà sia la capacità di cogliere le opportunità empatiche che la vita ci presenta.
Fidarsi è la nuova frontiera. E la fiducia è la convinzione che l’altro ci tratti come un fine e non come un mezzo!
Ma questo può avvenire soltanto attraverso la reciproca conoscenza e la disponibilità alla relazione. Questi sono i fondamenti della libertà.
Fiducia e lealtà. Infatti la libertà non è mai una questione solitaria.
Empatizzando con l’altro le distinzioni cominciano a dissolversi. Fare “come se” fossimo gli altri riduce la distanza tra le persone! E questo non è possibile se ci si sente superiori o inferiori per status o per altro. L’empatia è comunione di spiriti affini e si manifesta in un luogo dello spirito che va oltre lo status sociale. Nel momento dell’empatia le barriere sociali, la ricchezza, l’istruzione, la professione sono temporaneamente sospese nell’atto di sentire l’altro come se fossimo lui. L’empatia è l’anima della democrazia poiché è il riconoscimento che ogni vita è unica e inalienabile. Quindi, sono del parere che tanto più la cultura diventa empatica, tanto più democratici saranno i suoi valori e le istituzioni che ne faranno parte.
Buona liberazione!
Anna
http://www.youtube.com/watch?v=qvL4rrjrbsw