mcc43
Trappole sulla via verso un governo
Mustafa Abushagur, magnate delle telecomunicazioni, è a occhio e croce una personalità decente a cui affidare il governo della Libia, almeno fino anche non sarà stata redatta la Costituzione. Anche al secondo tentativo, invece, il suo Governo è stato bocciato dal Congresso Nazionale: voti 44 a favore, 17 astenuti e 124 contrari.
Abushagur non aveva alle spalle un partito e l’incarico era stato strappato di stretta misura su Mahmoud Jibril che non gliel’ha perdonata. E’ il volpino Jibril che ha pilotato Abushagur verso il voto di sfiducia: lo ha tenuto sulla corda con estenuanti trattative fino all’ultimo per poi negargli l’appoggio proprio alla vigilia della seduta.
Va detto che Abushagur ha fallito con onore, il suo discorso in Congresso è stato considerato dai commentatori in Twitter degno di uno statista; a votazioni concluse ha sollecitato la designazione di un successore per evitare – in questa fase insidiosissima – l’assoluto vuoto di potere.
Si è tolto con ironia anche qualche soddisfazione: “adesso sarà chiaro a tutti che non appartengo ai Fratelli Musulmani” ha twittato ribattendo alle voci sulla sua etichetta politica. Mentre prima di affrontare il voto:
@MustafaAG
“ Ho incontrato nel corso degli ultimi due giorni diversi membri del Congresso e ognuno di loro ha richieste per nomine di ministri della propria regione e insiste su di esse come condizione per votare il governo”
Appetiti locali insaziabili e cecità sulla situazione globale. Questo commento di un osservatore libico riassume il problema politico, sociale e istituzionale del paese:
@eljarh
#Libya please don’t turn our 200 #GNC members into democratically elected 200 Dictators !! #LibyaPayAttention
Non si permetta ai 200 parlamentari di comportarsi come tanti piccoli dittatori, Libia stai attenta.
Altrettanto sinteticamente, si può dire che Muhammar Gheddafi è stato vittima del Nuovo Ordine Mondiale, Abushagur vittima degli appetiti locali e che la Libia è già vittima di una diffusa presunzione di sé di quella parte di popolazione più ambiziosa e gretta .
Bani Walid sotto assedio
L’anno scorso, proprio in questi giorni, Bani Walid era oggetto di un assedio forsennato ved. Art. E’ una città con forti tendenze all’indipendenza locale e si oppone al centralismo con la richiesta di un Consiglio locale. Questo le vale lo sbrigativo epiteto di “bastione dei lealisti gheddafiani”.
Una lunga faida con Misurata fa sì che entrambe detengano prigionieri dell’altra città. Nei frequenti scontri di questi mesi Bani Walid ha catturato Omran Shabaan un ribelle da banda armata, un eroe martire per i suoi, che giura di aver catturato Gheddafi. Non è l’unico, ma il suo racconto è funzionale alla vulgata dispregiativa “Gheddafi era imbucato in un tunnel” che tanto piace anche ai nostri media. I fatti completi sono in questa raccolta Celebrità e morte di un Freedom Fighter . In sintesi: alla cattura sono seguite le torture per strappargli l’indicazione del luogo dove è stato segretamene sepolto il corpo del rais. Una nozione che il poveretto certo non possedeva. Liberato dai compagni, le sue condizioni richiesero il ricovero in Francia (!) dove – opportunamente per la vulgata e la prosecuzione della faida – è deceduto.
La componente parlamentare che spalleggia Misurata ha ottenuto il voto su un’azione armata contro Bani Walid; poiché l’esercito nazionale è da burletta, in concreto chi sta assediando Bani Walid sono proprio le milizie di Misurata. Il Governo ha dato un ultimatum fino al 5, poi esteso al 10, per consegnare i “colpevoli” [ignoti o indicati come persone da indagare ?] della cattura e delle torture su Shabaan, imponendo agli abitanti di evacuare la città - accerchiata! - in previsione di un assalto.
La situazione ricorda quella di Sirte l’anno scorso: senza cibo, carburante, medicine e ossigeno per l’ospedale. Nonostante l’ultimatum governativo non sia ancora scaduto la città viene presa di mira dai lanciarazzi. Nella foto, una famiglia la cui casa è stata centrata.
Un Governo che assedia una parte del paese e consente a dei privati in armi di uccidere i suoi cittadini equivale a un regime dittatoriale, e sta provocando reazioni a sostegno della città da parte della numerosa tribù Warfalla.
Finirà nel sangue, come fanno temere gli scontri ora in corso ? O con uno scambio di prigionieri, come la più banale logica vorrebbe? Da tenere in considerazione: negli stessi giorni scontri sono in atto a Soussa e a Derna per motivi che non devono essere molto diversi dalle rivalità locali e dalle azioni dei jihadisti.
Un rapimento misterioso
Guma El Gamaty è uno dei molti personaggi della diaspora libica che hanno condotto, dalla loro sicura casa all’estero, la “rivoluzione” contro Gheddafi. Gamaty rappresentava il CNT in Gran Bretagna, con riserve minuziosamente espresse da un articolo in questo post circa la discrezione e il tatto diplomatico, per diventare poi politicamente attivo in patria. La notte del 7 è stato rapito mentre si trovava in compagnia di amici al caffè; le notizie parlavano degli autori come di una milizia non identificata . Tale è rimasta perchè nella conferenza stampa del suo partito è stato comunicato il suo rilascio – sequestro lampo! – ma senza chiarirne motivazioni e autori. Non sfugge la coincidenza dell’aavvenimento con le febbrili ore della preparazione della lista del nuovo Governo e della bocciatura in Parlamento.
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Ognuna di queste circostanze sarebbe motivo di sdegnati commenti internazionali, invece non vi è clamore. Solo rari trafiletti che spesso rivelano come l’autore non si raccapezzi nel flusso degli eventi . Perchè la Libia è stata
“liberata” dai governi della Nato. Fine della storia.
Non per noi che riteniamo inaudito e sospetto che per due settimane i detective FBI siano stati bloccati a Tripoli “per motivi di sicurezza” prima di avere via libera verso la scena del crimine. Il cosiddetto consolato di Bengasi, dove nel contempo passeggiavano e scoprivano documenti i reporter CNN e Washington Post.
Come si sta scrivendo la vulgata sulla morte dell’ambasciatore Chris Stevens? Un altro capitolo della storia, un altro post.
Il giovane Chris Stevens
raccolta articoli e video in : Libya and the killing of Ambassador Stevens