7 luglio, data delle elezioni generali per l'Assemblea Costituente, dopo le varie consultazioni amministrative locali. Lo svolgimento sarà monitorato dagli osservatori internazionali del Carter Insitute di Atlanta, che ha già messo le mani avanti: "le misure di sicurezza impediranno agli osservatori di svolgere il loro compito in alcune aree." Link
Partiti iscritti: 130.
Complessivamente presentano non meno di 1207 candidati per assicurarsi 80 seggi in quella che si chiamerà " General National Conference".
GNC una sigla che impareremo a sostituire al CNT che ha retto finora la politica del paese.
Dei 200 seggi totali, i restanti 120 saranno disputati da 2501 cittadini che concorreranno individualmente.
2.800.000 sono gli iscritti negli elenchi elettorali, circa l'80% degli aventi diritto. Non sappiamo come siano state risolte le concrete difficoltà nel formare le circoscrizioni cui andranno i seggi; dopo i risultati si saprà se la soluzione sarà stata soddisfacente o qualche realtà locale si sentirà danneggiata per scarsa rappresentanza.
A 30 giorni dalla prima seduta della Conferenza sarà scelto e confermato un Primo Ministro. Nominerà i membri del suo Governo che dovrà ricevere l'approvazione di due terzi dell'assemblea.
Entro lo stesso termine di 30 giorni saranno nominati i 60 membri ai quali sarà devoluto il compito di scrivere la nuova Costituzione, probabilmente partendo dalla bozza per il periodo di transizione già preparata dal governo attuale. Link
Si lamenta la mancanza di dibattito pubblico preelettorale e parecchi candidati non hanno ancora formalizzato il programma sul quale chiedono fiducia agli elettori. Altre proteste vengono dalla diaspora. I libici residenti all'estero, perlomeno quelli degli Stati Uniti, lamentano carenze nella facilitazione all'esercizio del voto . Link
Tutto questo in realtà è comprensibile: si tratta di una esperienza nuova, la cui data era già stata rimandata una volta. Non era concepibile che il Governo si prendesse altro tempo per perfezionare la preparazione. Un altro aspetto, a mio parere, dovrebbe realmente preoccupare l'elettorato libico: la storia personale dei canditati.
Dovrebbe essere considerato, sulla via della formazione di Istituzioni legittime, inaccettabile che un jihadista di carriera come Abdel Hakim BelHadj entri in lizza e sia a capo di un partito; proprio nei giorni scorsi si è tenuta la convention alla presenza di circa 150 persone in una circoscrizione di Tripoli.
I partiti che si presentano con un maggior numero di candidati possono per sommi capi essere descritti come segue, secondo le informazioni ricavabili da un articolo della nuova testa LibyaHerald - Link
**** I filoislamisti del Justice & Construction Party,braccio politico dei Fratelli musulmani, guidato da Mohammed Sawan, di Misurata, prigioniero sotto il regime che, come l'Egitto, ha sempre emarginato l'organizzazione.
**** I filoislamisti armati del Nation Party ,
capitanati da Bel Hadj che chiede voti soprattutto da e per i combattenti della "rivoluzione", ed è accusato di essere il rappresentante degli interessi del Qatar.
**** I filo-occidentali del National Forces Alliance, che fanno riferimento a Mahmoud Jibril , ex primo Ministro dimissionario per contrasti nel CNT l'anno scorso. Posti d'onore alla convention del partito a uno sceicco dell'ormai famosa città/tribù Zentan e a una signora descritta in 'hijab-chic' and a skintight black catsuit, vale a dire con foularino e attilata tuta nera.
**** Gli anti-Gheddafi storici del National Front Party, che fino a poche settimane fa era noto come National Front for the Salvation of Libya, o vvero il movimento NFSL, in odore di creazione CIA e Mossad.
Dall'estero portava avanti dal 1981 la diffamazione del regime. Particolarmente riuscita quella su Abu Salim, la prigione dove sarebbero stati uccisi in una sola notte migliaia di detenuti - il cui numero varia a seconda delle dichiarazioni- e i cui resti non sono mai stati ritrovati, così come non vi sono testimoni oculari. Link
L'articolo del Libya Herald però non fa menzione di un partito che si è sorprendentemente ritirato dalla corsa elettorale pochi giorni fa.
Si tratta del Democratic Party () fondato il 14 luglio 2011, di orientamento laico, accreditato di vasti consensi e di un certo feeling con Israele -
Per motivare la rinuncia il fondatore Ahmed Shebani dichiara:
"Arriva denaro dall'estero e dai paesi arabi dentro le elezioni per sovvertire la transizione alla democrazia. Lo scopo è fare della Libia o un fallimentare stato Wahabita o una finta democrazia, per impedire il contagio democratico ai paesi petroliferi del Golfo."
Un pessimismo che anticipa ciò che il popolo libico dovrà scoprire e che da molto in Occidente constatiamo.
" I partiti si possono comprare o corrompere, sia dall'interno che dall'esterno"
[ Libro Verde di Muhammar Gheddafi, Parte Prima] .
Link testo in italiano, non verificato con quello ufficiale.
Il clima nel paese? E' inquieta la Cirenaica.
Vi sono stati assalti alle caserme dell'esercito nazionale ed è stato integralmente distrutto l'ufficio elettorale di Bengasi (foto vicino al titolo) da 300 persone che inneggiavano all'autonomia della Cirenaica. Link
La regione possiede i due terzi del petrolio in territorio libico, non è difficile suscitare voglie localiste alle quali certamente fanno eco gli interessi delle bande armate; finora hanno resistito allo scioglimento ma non potranno andare oltre per molto tempo quando sarà impossibile rivolgersi a muso duro ai governanti accusandoli "non siete stati eletti".
Inoltre già c'è sentore di malumore per la formazione delle circoscrizioni: Link-video La prospettiva di avere nell'assemblea soli 38 rappresentanti contro i 102 della popolosa Tripoli non giova certamente a placare gli animi.
Altra fonte Link dà altre cifre: 26 seggi Bengasi, contro 30 di Tripoli, sottolienando che è una sproporzione che favorisce Bengasi, avendo questa metà della popolazione di Tripoli.
E' probabile che la differenza nel riportare i numeri dipenda dalla mancata indicazione di "città" o "circoscrizione" elettorale. In ogni caso ciò che chiedono i bengasini pro-federalismo che cercanod i boicottare le elezioni è che i seggi vengano divisi equamente per tre: Tripolitania, Cirenaica, Fezzan indipendentemente da ogni altra considerazione.
Poichè il blitz ha distrutto come si vede dalla foto gli elenchi elettorali, sarà possibile che le elezioni in Bengasi possano svolgersi con regolarità? Senza brogli?