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L' idea che comprare libri, o anche solo leggerli, sia un hobby costoso e fuori della portata della gente comune è così diffusa che merita di essere esaminata più da vicino. Quanto costi esattamente leggere, in termini di pence all'ora è difficile da calcolare, ma ho cercato di farlo cominciando a stendere un elenco dei miei libri e sommandone i prezzi. Ho poi preso in considerazione varie altre spese accessorie e sono giunto a una stima abbastanza precisa del mio esborso negli ultimi quindici anni. I libri che ho conteggiato sono quelli che ho qui nel mio appartamento. Ne ho più o meno altrettanti immagazzinati altrove, perciò per arrivare al totale dovrò raddoppiare la cifra. Non ho contato le pubblicazioni di vario genere, come le bozze, i volumi rovinati, le edizioni economiche non rilegate, gli opuscoli o le riviste, a meno che non fossero legate in volume, e nemmeno i vecchi libri scolastici e simili, accumulati in fondo agli armadi. Ho preso in considerazione solo i libri acquistati volontariamente, o che avrei comunque acquistato volontariamente, e che intendo tenere. Vedo che ne ho 442 rientranti in questa categoria, acquisiti come segue:
Comprati (quasi sempre di seconda mano): 451
Regalati o comprati con dei buoni: 33
Copie da recensire e copie omaggio: 143
Presi in prestito e non restituiti: 10
In prestito temporaneo: 5
Totale: 442
Ora passo al metodo con cui li ho valutati. I libri comprati li ho elencati a prezzo pieno, che ho cercato di determinare con la maggior precisione possibile. Ho considerato il prezzo pieno anche per i libri che mi sono stati regalati e per quelli che ho preso in prestito temporaneamente o preso in prestito e tenuto. Questo perché i libri dati ad altri più o meno compensano quelli presi in prestito e trattenuti. Possiedo libri che, a rigore, non mi appartengono, ma molte altre persone hanno libri miei: perciò i libri che non ho pagato vanno a compensare quelli che ho pagato ma che non possiedo più. I libri recensiti e quelli ricevuti in omaggio li ho registrati a metà prezzo. È quel che avrei speso comprandoli usati e sono per lo più libri che, se mai li avessi comprati, avrei preso usati. A volte ho dovuto attribuire dei prezzi ipotetici, ma le cifre non dovrebbero essere molto lontane dal vero. Ecco i costi:
Comprati: sterline 36, scellini 9, pence 0
Regalati: sterline 10, scellini 10, pence 0
Copie recensite, ecc.: sterline 25, scellini 11, pence 9
Presi in prestito e non restituiti: sterline 4, scellini 16, pence 9
In prestito: sterline 3, scellini 10, pence 0
Scaffali: sterline 2, scellini 0, pence 0
Totale: 82 sterline 17 scellini 6 pence
Aggiungendo gli altri libri che ho altrove, dovrei possedere in tutto circa 900 volumi, per un costo totale di 165 sterline e 15 scellini. Questa è la somma che ho speso in libri in circa quindici anni (in realtà sarebbe un periodo più lungo, visto che alcuni libri risalgono alla mia infanzia: ma diciamo quindici anni). Si tratta di 11 sterline e uno scellino all' anno, ma alla spesa complessiva per la lettura bisogna aggiungere altri costi. I maggiori sono rappresentati da giornali e periodici, per i quali penso che una cifra di 8 sterline all'anno sia attendibile. Otto sterline all'anno coprono i costi di due quotidiani al giorno, un giornale della sera, due della domenica, un settimanale e un paio di riviste mensili. Questo fa salire il totale a 19 sterline e uno scellino, ma per arrivare al totale complessivo bisogna aggiungere altre spese probabili. Spesso infatti spendiamo denaro per i libri senza che ne resti una traccia. Ci sono gli abbonamenti alle biblioteche e ci sono libri, soprattutto i Penguin e le altre edizioni economiche, che si comprano e si perdono o si buttano via. Sulla base delle stime precedenti, mi sembra ragionevole aggiungere 6 sterline all'anno per spese di questo tipo. Negli ultimi quindici anni ho quindi speso per la lettura circa 25 sterline all'anno. Venticinque sterline all' anno può sembrare una somma notevole finché non la si confronta con altri tipi di spese. Sono circa 9 scellini e 9 pence alla settimana, attualmente l' equivalente di circa 83 sigarette (Players): anche prima della guerra con questa cifra si sarebbero comprate meno di 200 sigarette. Con i prezzi di ora, spendo assai più per il tabacco che per i libri. Fumo sei once di tabacco alla settimana, a mezza corona l'oncia fanno circa 40 sterline l'anno. Prima della guerra, quando lo stesso tabacco costava 8 pence all'oncia, spendevo circa 10 sterline l'anno: e se conto anche una pinta di birra al giorno, a 6 pence, queste due voci insieme mi costano circa 20 sterline l'anno, una cifra probabilmente non molto superiore alla media nazionale. Nel 1938 la gente di questo Paese spendeva circa 10 sterline all'anno a testa in alcol e tabacco: considerando però che il 20 per cento della popolazione era costituito da bambini sotto i quindici anni e un altro 40 per cento da donne, il fumatore e bevitore medio doveva spendere molto più di 10 sterline. Nel 1944 la spesa annua pro capite per queste voci non era inferiore alle 23 sterline. Togliendo ancora donne e bambini, si arriva a 40 sterline. Quaranta sterline all' anno basterebbero a comprare circa un pacchetto di sigarette Woodbines al giorno e mezza pinta di birra per sei giorni alla settimana - nulla di sontuoso. Naturalmente i prezzi sono ora aumentati per l'inflazione, anche quelli dei libri: sembra però che il costo della lettura, anche quando i libri li compriamo, anziché prenderli in prestito, e quando mettiamo in conto un buon numero di periodici, non superi il costo complessivo di fumo e alcol. È difficile mettere in relazione il prezzo di un libro con il suo valore. Tra i "libri" vi sono romanzi, opere poetiche, testi scolastici, volumi di consultazione, trattati di sociologia e molto altro, e la lunghezza del testo non è in rapporto diretto con il costo, soprattutto se i libri sono comprati usati. Per un poema di 500 versi si potrebbero spendere 10 scellini, per un dizionario, che in un periodo di vent'anni si consulta qualche volta, 6 pence. Ci sono libri che si leggono e si rileggono, libri che contribuiscono a formare il nostro abito mentale e cambiano completamente il nostro atteggiamento verso la vita, altri in cui ci si immerge ma che non si leggono mai fino in fondo, altri ancora che si leggono di un fiato e si dimenticano dopo una settimana; e il costo, in termini monetari, potrebbe essere sempre lo stesso. Se però si considera la lettura semplicemente come un divertimento, come andare al cinema, allora è possibile fare una stima approssimativa di quanto costi. Se leggiamo solo romanzi e letteratura "leggera" e compriamo ogni libro che leggiamo, spenderemo - supponendo che il prezzo di un libro sia di 8 scellini e il tempo passato a leggerlo di quattro ore - 2 scellini l' ora. È il costo di un biglietto del cinema per uno dei posti migliori. Se scegliamo libri più seri e compriamo tutto quel che leggiamo, spenderemo all' incirca lo stesso. I libri costeranno di più, ma occorrerà più tempo per leggerli. In entrambi i casi, inoltre, continueremmo a possedere i libri anche dopo averli letti e potremmo rivenderli a circa un terzo del prezzo di acquisto. Se compriamo solo libri usati, la spesa della lettura sarà, naturalmente, molto inferiore: una stima ragionevole potrebbe essere di 6 pence. Se poi, invece di comprarli, ci limitiamo a prendere i libri in prestito da una biblioteca privata, leggere ci costerà circa mezzo penny all'ora: prendendoli in prestito dalla biblioteca pubblica, quasi nulla. Ho detto abbastanza per dimostrare che leggere è uno dei diversivi più economici: è probabilmente il più economico dopo l'ascolto della radio.
Quanto spendono però i cittadini britannici in libri? Non riesco a trovare delle statistiche, anche se certamente ve ne sono. So però che prima della guerra si pubblicavano in questo Paese circa 15.000 libri all' anno, comprese le ristampe e i libri scolastici. Se si fossero vendute almeno 10.000 copie di ciascuno (una stima probabilmente elevata, anche considerando i libri scolastici) ogni persona avrebbe comprato in media, direttamente o indirettamente, circa tre libri all' anno, per una spesa complessiva di una sterlina o forse meno. Sono cifre ipotetiche e sarei contento che qualcuno si prendesse la briga di correggermi. Se però fossero abbastanza realistiche, non indicherebbero una situazione di cui un Paese possa andare fiero; un Paese in cui quasi il 100 per cento della popolazione è alfabetizzata e in cui l'uomo medio spende in sigarette più di quanto un contadino indiano disponga per vivere. Se il nostro consumo di libri continuerà a essere così basso, ammettiamo almeno che questo avviene perché la lettura è un passatempo meno allettante dell' andare alle corse dei cani, al cinema o al pub e non perché i libri, comprati o presi in prestito, sono troppo cari.
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