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Libri di pupa

Da Suster
Oggi è venerdì e molte delle mie blog-conoscenze sono solite dedicare questo giorno della settimana alla condivisione di uno o più libri.
Anche se Suster personalmente ha pensato tante volte di partecipare, ma poi non si è mai risolta, e tutto sommato preferisce non infilarsi pure in questa ennesima attività che poi le fa venire l'ansia da inadempienza e non è proprio il caso... anche se, dicevo, Suster bla bla bla, pure volevo segnalare a chi ancora non la conoscesse questa interessante e piacevole iniziativa.
Si tratta della rubrica "I venerdì del libro" proposta da HomaMadeMamma.
Pur non partecipando io assiduamente alla rubrica come vi ho setto, lo stesso colgo lo spunto di questo venerdì per parlare oggi di libri, e in particolare dei libri della pupa (naturalmente! Avevate qualche dubbio sul fatto che lei non c'entrasse qualcosa pure in questa nota odierna?)
Dunque: la pupa ha una piccola libreria personale.
Nel senso che ha una libreria cartacea e una virtuale.
Eccola:
Non credo che al momento le interessi molto la cosa, ma mi sembra carino che man mano che si va accrescendo la sua libreria cartacea, la mamma aggiorni di pari passo anche quella virtuale, almeno finché la piccola non potrà prendere in mano le redini della faccenda, e allora forse potrà apprezzare il minuzioso e accurato lavoro di catalogazione svolto in sua vece dalla madre in tanti anni di letture, perché si ritroverà raccolti qui tutti i libri libretti e libriccini della sua vita.
O forse alla pupa non interesserà niente di queste manie di incasellamento che son proprie della madre, e allora pazienza.
Però non posso negare che per me sia molto divertente curare la libreria on line della pupa sin dal suo primo nascere.
Posso però assicurare che quella cartacea è un vero successo!
Libri di pupaEccola qui, intentissima a leggere il catalogo dei libri della collana, anche se, come potete constatare...
Libri di pupa... la sua lettura risulta poco credibile a un occhio esperto!
La libreria cartacea della pupa è sita a debita altezza, raggiungibile ovviamente da lei, vale a dire: sul mobiletto situato sotto al tavolo della cucina (non è che a casa nostra abbiamo tanti spazi adeguati al caso).
Ecco come, ad oggi, è strutturata la libreria della pupa:
Ho scoperto questa collana grazie a un dono della zia Gunchina (Cfr. Nel favoloso mondo di Suster): sono piccoli libretti quadrati di cartone che illustrano ciascuno una o più canzoni per bambini; presente in allegato il cd con la canzone in questione.
La zia ci aveva regalato questi due:
Libri di pupa La canzone dello Zecchino d'oro la conoscete tutti, immagino.
I disegni, spassosissimi, sono di Nicoletta Costa.
La pupa adora il ritornello, e in genere avanza la richiesta di una mia esecuzione a cappella durante le nostre galoppate in bici. Dico galoppate perché lei sul seggiolino della bicicletta, letteralmente galoppa; malgrado non abbia assistito mai a nessuna performance ippica in vita sua, si muove come una provetta fantina a ritmo di "in fila per 6 con resto di 2". Non saprei spiegare il curioso fenomeno: chissà, forse la reminiscenza ancora non del tutto svaporata di una sua vita precedente, da cavallerizza. Bah!
Tornando al libro, uno dei giochi più divertenti da fare con pupa è "Trova Zorro e Panza", che sono presenti praticamente in tutte le pagine, costituendo talvolta proprio i 2 di resto che, nel numero di 44, non entrano nelle colonne feline allineate per 6. Peccato che la reflex sia momentaneamente fuori uso, perché il fenomeno è davvero notevole e interessante. E comunque potete notare i due esemplari in copertina: Zorro, nell'angolo in basso a destra, Panzumen immediatamente sopra di lui, nella fila centrale sulla destra.
Libri di pupaQuesto libretto illustra tre canzoni non molto note al grande pubblico, ma che appartengono ad una raccolta di una musicassetta della nostra infanzia: "La papera", "La pulce", "L'orologio".
I disegni sono di Altan.
Inizialmente questo libro riscosse un successo assai maggiore dell'altro presso la pupa, perché le illustrazioni sono di gran lunga più semplici da decifrare, sintetiche e ben individuabili. La lettura continua e reiterata di questo libretto (che difatti è il più logoro e usurato di tutti) mi aveva talmente nauseato che sono corsa in libreria a cercarne di nuovi per ampliare un poco il nostro repertorio. La conseguenza di tale sconsiderato atto è che ora mi tocca leggerne a ogni giro ben quattro, anziché due, e il ciclo può ripetersi dalle quattro alle dieci volte giornaliere. Oltretutto sono canzoni brevissime, che ti entrano nel cervello e non ti escono più per tutto il giorno. C'è da uscirne pazzi, e non per niente una notte non riuscivo ad addormentarmi a causa del ritornello dell'Orologio che mi ronzava in testa ossessivamente.
Insomma: belli i libretti, ma dovrebbero recare la dicitura in neretto: "Usare con cautela: il prodotto può dare assuefazione e causare allucinazioni".
Libri di pupa Ecco quindi che mamma, temeraria, ha optato per l'acquisto di un'altra canzone "antoniana" e di un'altra canzone sui gatti (illustrazioni, sempre Nicoletta Costa), anche se stavolta la presenza di un coccodrillo, una giraffa, e un elefante indiano, amplia un poco la gamma di animali disponibili.
La pupa vede solo i "GA", e interrompe continuamente la canzone/lettura per puntare il dito verso tutte le rappresentazioni di quella specie animale, ripetendo "Ga, ga, ga", finché la mamma non le dà retta: "Sì, amore: ga! Miao miao!". E così via.
Libri di pupaVi stupireste se vi dicessi che ora anche la tartaruga si chiama "ga"? Be', non fa una pie-ga: la sillaba c'è anche in questa parola. Mi chiedo solo se la bimba abbia la coscienza che si tratta di due differenti bestie, molto diverse tra loro. Tutto sommato la cosa non ha grande importanza per ora.
Ve la ricordate la canzone cantata da Bruno Lauzi? La pupa la adora. E anche qui i disegni sono di Altan (che fantasia Kaori! Sono rimasta fedele all'impronta della prima tranche di libretti: squadra che vince non si cambia).
Ottime letture per i piccolissimi, che mi sento di consigliare vivamente alle mamme che hanno voglia di cimentarsi in continue esibizioni canore e versi ferini di ogni sorta.
Non avevo mai pensato all'importanza dell'educazione visiva. La pupa, se in un primo momento era piuttosto indifferente di fronte a rappresentazioni molto complesse e ricche di particolari, piano piano ha iniziato a distinguere i singoli elementi all'interno di immagini molto estese e particolareggiate. Punta il dito su un fiore, un pesce, una coccinella, un... gatto (nel caso dice "ga"), mi guarda sorridendo soddisfatta e ballonzolando sul sedere come se avesse fatto una grande scoperta. E in effetti l'ha fatta: ha capito che quel segno grafico corrisponde a un oggetto della realtà. Ha capito che rappresenta un essere animato. Ha capito anche che quell'essere animato presenta evidenti analogie con i suoi Zorro e Panzumen, che le si strusciano addosso tutti giorni.
Non è scontata la capacità di astrazione e estrapolazione dell'idea dall'immagine: se ci si pensa bene è incredibile che a questa età sia già così spiccata.
Lasciatemi solo un minutino ancora per illustrarvi un'altra collana di libri cartonati che trovo molto molto bella per i piccolissimi:
  • LIBRI COI BUCHI (La Coccinella Editore)
(Non sono riuscita a trovare il sito ufficiale della casa editrice, ammesso che ce ne sia uno, a cui rinviare, inserisco il link a un sito commerciale, a scopo puramente illustrativo).
La pupa ha questo:
Libri di pupaVenite venite signore e signori,
entrate nel circo dai mille colori!
La mamma potrebbe trascrivervi qui l'intero testo de Il Circo dei Colori, per averlo ella memorizzato finanche nella punteggiatura a furia di ripeterne la lettura. Non male per esercitare una capacità mnemonica cerebrale che dopo i venti si dice si vada via via deteriorando.
La parte positiva è che la filastrocca è davvero ben scritta, cosa che non sempre capita; le corrispondenze con le immagini sono molto fedeli, e la pupa riesce a seguire alla perfezione le parole man mano che la mamma le indica col dito le varie figure, dimostrando un'attenzione di cui non l'avrei creduta capace.
La particolarità di questi libri è la presenza di buchi concentrici nelle pagine, fatti per poterci infilare il ditino, sollevare la pagina, sbirciare al di là, studiare l'irregolarità del contorno, immaginare la forma dell'oggetto rappresentato. La pupa ne è affascinata.
Qui, come da titolo avrete intuito, si imparano i colori: ogni pagina è dedicata a una diversa gamma dello spettro luminoso; si comincia dal rosa e si finisce con il nero e con il bianco. Trovo questa cosa molto intelligente: per quanto io non sappia dire se e quanto la pupa associ il nome di ogni colore al colore stesso, il fatto di racchiuderne ognuno in un universo a sé stante aiuta secondo me il processo di individuazione mentale del concetto di colore.
Oltretutto i libri coi buchi sono assai più economici degli Indistruttilibri (fattore non poco rilevante per me), diciamo di un buon 30 %, e hanno una rilegatura speciale a prova di bambino: impossibile strapparne via la copertina.
Promossi: 10 e lode.
E ora me ne procuro altri, perché, per quanto simpatici, Lucio il trapezista e il pagliaccio Sandrone iniziano a starmi un poco sulle balle!

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