Ho appena letto, nello splendido e-book che ho ricevuto in regalo per il mio compleanno, l’appassionante racconto di Francis Scott Fitzgerald “Il curioso caso di Benjamin Button”.
Appena lette le prime righe la memoria è corsa al film di David Fyncher che ho visto due anni fa e che è tratto proprio dal racconto del grande scrittore americano.
Ma subito dopo mi sono reso conto dello stravolgimento subìto dalla novella di Fitzgerald: nel testo originale Mr Button padre non è un pavido e spietato genitore che abbandona il proprio figlio indifeso, nelle scale di una casa qualunque.
Nel libro si legge con sottile ironia di un atteggiamento paterno che, superato il comprensibile shock iniziale, cerca comunque di adeguarsi a quella paternità originale e sicuramente ed inconsueta.
Insomma, non voglio tornare sul giudizio positivo che a suo tempo espressi, ma vengo rafforzato nell’idea che il cinema, quando trae ispirazione da testi di narrativa, esercita sugli autori un’indecrivibile violenza.