Capita – e capiterà ancora – che alterni periodi di letture compulsive a fasi di stallo. L’ultima grande scorpacciata è avvenuta tra giugno e febbraio: in quel periodo tra la biblioteca e la mia stanza viaggiavano una ventina di testi al mese. In alcuni cercavo risposte, altri mi servivano per aggiornarmi sulle novità editoriali degli ultimi due anni, altri ancora mi sono capitati tra le mani seguendo le vie misteriose che conducono da un libro all’altro per sentieri invisibili eppure perfettamente tracciati, alcuni erano robetta misera, altri molto interessanti.
Da febbraio in poi, invece, di grandi letture ne ho fatte poche: sono stata in immersione disperata nell’inglese, stavo elaborando suggestioni precedenti, adesso sto litigando con un’altra fase della digitalizzazione della mia vita – aaargh, le foto di famiglia…se mai finisco vi racconto.
E poi sto andando a zonzo tutte le volte che riesco. Così il mucchietto di libri nella mensola sopra il letto diminuisce molto piano.
Non vedo l’ora che inizino le vacanze e, con esse, la pigrizia in cui sprofondo quando si tratta di qualche giorno al mare, a dormire, ad arrostire al sole, ad ignorare la lista delle cose da fare. La voglia di trascorrere una giornata intera con in mano un libro in cui immergermi si sta facendo sempre più forte.
Il romanzo che sceglierò per la giornata bulibrica deve essere una trappola, carta moschicida che cattura e imprigiona. Con un’amica che in questo periodo è impegnata in un’attività interessantissima legata alla scrittura, stavamo valutando l’ipotesi di affrontare Tristram Shandy. Ho una copia in inglese da tempo immemore su cui si deposita inesorabile la polvere; le sue dimensioni sono perfette per le ore lunghe delle ferie e c’è chi dice che sia uno dei libri più belli mai scritti. Insieme ad una pletora di titoli da smaltire, più o meno significativi, il signor Shandy mi farà compagnia nell’agosto italiano.
Sì perché, quest’estate, dopo aver valutato una decina di possibili alternative con poca convinzione, ho deciso che mi faccio bastare la penisola: una settimana a Roma o lungo un itinerario etrusco e una settimana al mare.
Ne parlo come se fossero dietro l’angolo, queste benedette sospirate vacanze, ma mancano ancora tre settimane. Ne parlo come se, durante l’anno, a partire dal 31 dicembre, non mi fossi mai mossa da casa, quando, in realtà, sto inanellando tutta una serie di viaggi, viaggetti e viaggettini non appena si presenta l’occasione.
Per ingannare l’attesa il prossimo week-end me ne volo a Parigi, giusto per fare due passi lungo la Senna e per scoprirne un angolo nuovo. Ancora un po’ di mancanza prima di rituffarmi in una nuova grande abbuffata di storie. Quali libri vi faranno compagnia nelle vostre vacanze d’estate? Quali viaggi state facendo?