Scritto da: Pierpaolo Molinari 24 gennaio 2014 in Cultura, Libri, Recensioni Inserisci un commento
La trama
Mi chiamo Enzo. Adoro guardare la TV, soprattutto i documentari del National Geographic, e sono ossessionato dai pollici opponibili. Amo il mio nome, lo stesso del grande Ferrari, anche se d’aspetto non gli assomiglio per niente. Però, come lui, adoro le macchine.
So tutto: i modelli, le scuderie, i piloti, le stagioni. Me lo ha insegnato Denny. Denny è come un fratello per me. Per sbarcare il lunario lavora in un’autofficina, ma in realtà è un pilota automobilistico, un asso, anche se per ora siamo in pochi a saperlo.
Perché lui ha delle responsabilità: deve prendersi cura della sua famiglia e di me, perciò non può dedicarsi interamente alle gare. Eppure è un vero campione, l’unico che sappia correre in modo impeccabile sotto la pioggia. E, credetemi, è davvero difficile guidare quando c’è un tempo da cani: io me ne intendo.
Tra noi è stato amore a prima vista. Ne abbiamo passate tante, negli anni che abbiamo trascorso insieme. Ci sono stati l’incontro con Eve, la nascita di Zoë, il processo per il suo affidamento. Ah, ho dimenticato di dirvi una cosa importante: sono il cane di Denny, e questa è la mia storia.
La recensione
Non sono stato io a scegliere questo libro ma, tra gli scaffali della libreria, Enzo ha chiamato me. Con il suo muso, con il suo sguardo. E da amante dei cani quali sono, mi sono avvicinato per sfiorarne la copertina. Quello è stato il momento in cui l’ho scelto.
Non potevo prendere una decisione migliore. Non ricordo da quale pagina, forse dal secondo capitolo, ho iniziato ad avere gli occhi lucidi. Perché L’arte di correre sotto la pioggia è così, che tu voglia o no, ti fa commuovere. Racconta una storia bellissima e profonda, destinata ad accarezzare tutte le corde dell’anima. Nessun vaso rotto, nessun disastro, niente pipì in giro ma si parla di un cane capace di guardare e di provare nello spirito delle sensazioni che, prima d’ora, non sono mai state raccontate. O meglio, non sono mai state raccontate dal punto di vista dell’animale, anche se nella storia Enzo è tutto tranne che un animale.
Le storie di cani, per me, hanno sempre un qualcosa di affascinante e commovente ma l’autore è stato davvero incredibile nella capacità di coinvolgere emozionalmente il lettore. A dar voce al cane, senza farlo parlare. Un cane con un cuore d’oro che, come tutti i cani, interagisce con la vita del suo padrone, influenzandone le scelte.
L’arte di correre sotto la pioggia è uno di quei libri, fino ad ora sono pochi, che non riaprirò più.
Se amate i cani o gli animali in generale, leggetelo. Ma leggetelo comunque perché il libro, insieme ad Enzo, vi accompagnerà per un bel tratto di strada.
La trama Mi chiamo Enzo. Adoro guardare la TV, soprattutto i documentari del National Geographic, e sono ossessionato dai pollici opponibili. Amo il mio nome, lo stesso del grande Ferrari, anche se d’aspetto non gli assomiglio per niente. Però, come lui, adoro le macchine. So tutto: i modelli, le scuderie, i piloti, le stagioni. Me ...

