Trama. Scritto nel 1935, questo libro nasce nel periodo di massima creatività artistica di Henry Miller e rappresenta un trait d’union ideale fra “Tropico del Cancro” e “Tropico del Capricorno”. A bordo della nave che lo riporta nell’amata Parigi dopo un soggiorno temporaneo a New York, l’”esule” Miller scrive una lunga lettera all’amico Alfred Perlès. Ne emerge un singolare documento a metà strada fra l’autoritratto letterario e l’invettiva sociale, uno sguardo trasversale rivolto allo splendore ingannevole dell’America e alla decadenza ricca di storia dell’Europa.
Giudizio. “Parigi-New York andata e ritorno” è un concentrato di tutti gli elementi che hanno fatto di Henry Miller uno degli autori più amati del Novecento: la vita da bohémien, gli amori travolgenti,il sesso sfrenato, l’idillio per l’arte e la scrittura, un forte senso etico, la voglia di vivere ogni secondo con l’intensità di una vita intera. La trama è spesso posposta alle digressioni ed al gusto della scrittura che l’autore ha e mostra senza veli, in senso assoluto del termine. Il testo è a tratti bizzarro, raramente noioso ma certamente ricco di ottimo stile narrativo. Consigliato.
MaLo