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Libro sul comodino: Cose da salvare in caso di incendio
Creato il 09 gennaio 2012 da Gorgibus @chiaragorgibus"Tutti i giorni alle cinque e dieci corre a casa più in fretta che può, perché suo figlio cresce e cambia di secondo in secondo e lei ha soltanto quelle ore per plasmarlo come argilla. Ha soltanto quelle ore per mostrargli che è importante fare i compiti, cenare tutti insieme, non drogarsi, non rubare, non essere pigri, non imbrogliare la gente. Deve proteggerlo dai pedofili, dagli estranei, dai prepotenti, dalle armi e dall’avvelenamento da monossido di carbonio."da "Cose da salvare in caso di incendio" di Haley Tanner
Quando abbiamo cominciato a fare elenchi di qualsiasi cosa? E' iniziato forse tutto con Alta fedeltà? Non lo so, ma negli ultimi anni ci lanciamo in elencazioni di ogni sorta e le liste sulle cose da salvare in caso d'incendio sono tra le più gettonate (saltuariamente corredate di allegati fotografici). Mondadori lo sa bene, è per questo che ha trasformato l'asettico e un po' anonimo "Vaclav & Lena" dell'edizione originale nell'accattivante titolo che ha intrappolato anche i lettori più navigati.
Mettiamo un attimo da parte il fatto che a lettura ultimata ancora non ho ben chiaro in mente da dove sia stato estrapolato questo titolo e torniamo agli elenchi.
Il libro, come da buona tradizione, alterna la narrazione a tutta una serie di elenchi scritti da Vaclav, che redige liste su liste per portare avanti il suo sogno di fare il mago. E fingiamo che un bambino di 10 anni che scrive liste non sia inverosimile, non ne avete ancora abbastanza di scrittori che allungano il brodo in questo modo? Quante decine di libri fa ha smesso di essere originale questa tecnica?
D'accordo, ma la storia? Già dalla quarta di copertina viene annunciato che Lena scomparirà dalla vita di Vaclav per fare ritorno soltanto il giorno del suo diciassettesimo compleanno e non perché si è punta con l'ago di un arcolaio. Lena dovrà svelare a Vaclav un grande segreto... il segreto che il lettore ha già sgamato ben prima che Lena bambina si dia alla macchia.
Nel grande calderone della "incantevole storia di un amore straordinario" - giuro che il sottotitolo recita così - c'è dentro immigrazione, incomunicabilità, borsch, maltrattamento di minore, alcolismo, droga e chi più ne ha più ne metta, in quella che si potrebbe prospettare una spirale discendente di dolore e struggenza da far invidia alla narrativa italiana contemporanea. Ho scritto potrebbe perché non c'è nulla di tutto questo in realtà, la storia scivola via come un brodo senza sale che va giù facilmente ma senza un sapore godibile. Il libro potrebbe avere i numeri per regalare qualcosa al lettore, ma il restare sempre in superficie, il non riuscire a sentire il dolore dei personaggi, lo rendono un'esperienza di lettura del tutto superflua.
La prima volta che ho sfogliato questo libro mi aspettavo che la magia cui si accennava nella trama non fosse soltanto quella degli illusionisti, che ci fosse una magia dell'anima e dei sentimenti; non c'è.
Ho letto che il vissuto dell'autrice, Haley Tanner, ne ha plasmato lo stile e che la malattia del marito le ha insegnato a ironizzare sul tragico, a sdrammatizzare il dolore. Soltanto io non ho visto ironia in questo libro ma soltanto condanna della vittima come nelle più tristi società omertose? Ho detestato il personaggio di Rasia, anche nei suoi momenti più teneri, sempre sviliti da quell'occhio malizioso e vile sulla bambina. E non mi sembra che nessun altro personaggio, se non Vaclav, nel goffo finale, sia in grado di riscattare la piccola Lena, di descriverla con una parola gentile; neanche sé stessa.
Un nuovo romanzo aggiunto allo scaffale "incomprensibili bestseller".
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