Non ricordo dove, qualche anno fa, ho letto che una delle maggiori fonti di stress nella vita di una persona è rappresentata dai traslochi. Un dato che mi aveva fatto sorridere e perchè no, pensare ad un'esagerazione.
Mai sottovalutare ciò che prima o poi ti toccherà.
Ora ci sono dentro con tutte le scarpe e sebbene io mi ripeta che come ci riescono tutti ci riuscirò anche io, che le liste mi salveranno, comincio a dubitare di me stessa.
Il trasloco con tutto ciò che comporta è una sfida, in fin dei conti si tratta di organizzazione, di incastrare tutta una serie di eventi tra di loro connessi. Stabilire in che giorni faremo cosa e di conseguenza chiedere le ferie. Fissare il rogito. Decidere quando far venire il pittore, quindi il trasporto dei mobili. Poi ci sono da fare i cambi di intestazione delle bollette e dulcis in fundo impacchettare vestiti e libri, quello che mi porterò via dalla casa dei miei.
Tutto finito? Nemmeno per sogno. Ad oggi non abbiamo comprato ancora nulla di arredamento, solo in parte scelto. Non abbiamo un letto e un materasso e ci sono tutta una serie di oggetti di cui fino a ieri mi ero dimenticata. Un esempio? L'asse da stiro. Si perchè io nelle mie varie liste non avevo mai pensato che avrei avuto bisogno di un'asse da stiro. Non è che non era tra le mie priorità, io proprio non ci avevo pensato. Poi ecco lì, mentre cammino veloce per le corsie dell'Obi (ci sono capitata per caso e non fa per me) mi trovo davanti lui: l'asse da stiro. Così mi sovviene che non solo dovrò stirare, ma dovrò farlo su un asse.
Sopravviverò a tutto questo? Voi come avete fatto?