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Ligiria baia darsenum, le ruspe scaldano i motori

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

BORDIGHERA Si tratta di un atto di grande valenza simbolica per Ventimiglia, che su quelle costruzioni affacciate sul mare, nate forse come ricovero delle barche o punto di appoggio per i pescatori ma via via trasformate in vere e proprie seconde case con tutti i confort, realizzate in parte su terreno ferroviario, in parte direttamente sulla spiaggia, si è sempre divisa in modo molto acceso.Ligiria baia darsenum, le ruspe scaldano i motori
Presa la decisione di abbattere la casetta, definitivamente dichiarata abusiva, la commissione straordinaria, si è poi presa un ampio margine di tempo, per attendere la decisione definitiva dei proprietari. Ai quali è stata lasciata la possibilità di scegliere se demolire personalmente il manufatto o lasciare che a farlo sia il Comune, dietro un ingente rimborso spese, già stimato in oltre 40 mila euro.
Evidentemente la risposta attesa non è arrivata. E per questo, nelle scorse ore, il commissario straordinario Giovanni Bruno, ha fissato date e ora della demolizione, che verrà effettuata mercoledì 16 gennaio, a partire dalle ore 10.
Sarà l’unica demolizione nell’incantevole baia, a pochi metri dall’omonimo e noto ristorante ventimigliese? In molti assicurano di no. In primo luogo perché le richieste di sanatoria esaminate solo poche settimane fa, ad anni di distanza dalla costruzione dei manufatti, da parte della competente commissione per la tutela del paesaggio hanno lasciato aperti molti dubbi. Ed in diversi casi hanno spinto i tecnici a richiedere numerose integrazioni. Altre costruzioni, al pari della casetta che dovrà essere demolita mercoledì, sono invece state dichiarate abusive. Pesa, comunque, sulla decisione, anche un ricorso presentato dai proprietari, che dovrà essere valutato.
Ma a far ritenere che le ruspe possano tornare anche altre volte a Baia Darseun, c’è poi in particolare la decisione del prefetto Giovanni Bruno. Il quale ha già manifestato in diverse occasioni l’intenzione richiedere alle Ferrovie la cessione dell’area, sulla quale sono state realizzate le casette, sulla base di una specifica concessione. Lasciando intendere che, al pari di quanto ad esempio avviene per gli stabilimenti balneari, una volta che l’area sarà diventata comunale le concessioni potranno anche non essere rinnovate: «Il nostro obiettivo – ha sottolineato più volte il prefetto – in qualità di commissari di un Comune sciolto per mafia, è in primo luogo quello di ristabilire la legalità. A tutti i livelli. Se una casetta o, come nel caso del muro di Latte, sono abusivi, vanno buttati giù».
Una fermezza che almeno sino ad oggi, a Ventimiglia non c’è stata. E se per quanto riguarda gli abusi generalizzati, un’inversione di rotta si era già vista anche con l’amministrazione Scullino, impegnata nell’abbattimento di numerose capanne ed edifici abusivi sul lungo Roia, per vedere abbattere una delle casette che deturpano la spiaggia ventimigliese è stato necessario l’intervento di una commissione straordinaria.
Resta una domanda: come è stato possibile tollerare decenni di inerzia? I titolari delle “casette” tratto da ilsecoloxix/imperia di P Mazzarello gennaio 2013


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