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LILYUM – Intervista

Creato il 06 dicembre 2014 da Iyezine @iyezine

I Lilyum sono una delle band italiane che meglio interpretano oggi il black metal nella sua forma più ortodossa, come hanno ampiamente dimostrato con il recente album Glorification Of Death.
Ne abbiamo parlato con il loro leader, Kosmos Reversum, e ne è venuta fuori una chiacchierata interessante, soprattutto per le risposte mai banali del nostro interlocutore.

iye Ciao, raccontaci qualcosa in più dei Lilyum, i vostri primi passi musicali ed il motivo per cui avete scelto, oltre un decennio fa, di cominciare a suonare black metal.

Ciao e grazie di questa opportunità. Non c’è un vero motivo per il quale abbiamo scelto di suonare black metal, era un genere che seguivo da decenni e che amavo, e volevo dire la mia in quell’ambito in maniera personale e sincera. Credo che tutto sia semplicemente la conseguenza dell’espressione della nostra attitudine votata alla negatività e oscurità. Aggiungi il fatto che, dopo il primo demo ed ep, partoriti tra il 2003 e il 2007, la formazione ha subito degli scossoni e sono rimasto da solo per un po’, unico supestite dei Lilyum. In quel periodo ho rifinito alcune composizioni che erano già in cantiere, e che sono poi finite sulla tape An Absence Of Light, sull’ep The Knife Rises e infine sul primo full-length Ultimatum.

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iye Quattro album in un breve lasso di tempo (dal 2009 al 2011), poi tre anni prima di pubblicare un nuovo full-length: è stato perché, in quel momento, avete vissuto una fase di particolare urgenza espressiva, oppure semplicemente perché è cambiato nel frattempo il vostro processo compositivo ?

Un po’ tutte e due le cose, unite ad un ritardo di un anno circa per la pubblicazione di Glorification Of Death non prettamente imputabile a noi, ma a dei problemi diciamo di carattere “tecnico” che si sono verificati durante la fase di incisione dell’album, e che abbiamo poi risolto. In pratica avevamo registrato alcune parti presso uno studio diverso dal solito, ma abbiamo dovuto cestinare parecchio del lavoro fatto perché suonava davvero male. Era circa ottobre 2013, il disco secondo i nostri standard, se tutto fosse filato come al solito, sarebbe stato ultimato nel giro di un mese, massimo due, per essere fuori ad inizio 2014. Ma abbiamo dovuto ri-registrare parecchie parti e alla fine ho notato che, sebbene i miei “Anti-Human Studios” siano dotati di pochissimi, essenziali strumenti, sono riusciti un’altra volta a sfornare un disco perlomeno competitivo, anche se non perfetto. Ma la perfezione è un parametro soggettivo, e non è detto che più spendi e più ottieni, tutto sta in chi manovra i giusti ingranaggi … In più, questa volta, volevo fare un disco più “professionale” e nitido nel sound, oltre che abbastanza curato negli arrangiamenti. Ne è venuto fuori un disco tipicamente Lilyum, ma rivolto al presente e al futuro se vogliamo. E’ vero comunque che il periodo 2009-2011 è stato incredibile, avevo un bisogno costante di buttare fuori nuova musica, che derivava da un lungo periodo nel quale non avevo potuto farlo per svariate ragioni, anche personali. Era, se vogliamo, anche una sorta di riscatto personale, una rivincita.

iye Ho trovato il vostro disco un omaggio sentito e sufficientemente personale ad una forma di black metal piuttosto ortodossa. Come sempre, lavori di questo tenore sono apprezzati da chi in un disco altro non cerca se non le giuste sensazioni, mentre vengono liquidati sbrigativamente da chi li reputa poco o per nulla innovativi. Da 1 a 10, quanto ti importa di questo e cosa hai da dire ai detrattori (molti dei quali per partito preso)?

Guarda, potrei dirti che non me ne frega nulla del giudizio altrui, giusto per darmi un tono come fanno tanti, ma la realtà è un’altra. Se è vero che noi Lilyum siamo sempre stati piuttosto “anarchici”, variando non poco il nostro stile dal 2000 ad oggi, è anche vero che mi viene da ridere quando una band o artista danno risposte da misantropi improvvisati, parole in cui non credono neanche loro. Se fai musica e la mandi in giro, la divulghi e cerchi pareri della stampa, è perché ti interessa sapere cosa ne pensa la gente. Stop. Detto questo bisogna vedere anche in che modo e che livello. Non sempre la stampa è stata dalla nostra parte, anche se davvero non possiamo lamentarci, perché i nostri lavori sono stati sempre valutati, in generale, molto bene. Ci possono essere le opinioni negative, ma se sono molte meno di quelle positive, allora puoi star tranquillo che non hai fatto una ciofeca. Tanti dicono che il parere della stampa non è importante, ma anche qui dipende, perché leggendo una recensione ti accorgi se il recensore ha ascoltato davvero il disco e se parla, come dici tu, “per partito preso”. Se la recensione è palesemente superficiale e negativa non mi importa nulla, si vede che al recensore non piace il genere o non gli piaci tu, magari la tua faccia, magari ascoltando di sfuggita 2 o 3 pezzi del disco. Non ha quindi volontà di approfondire, di capire un disco e l’artista. Se invece leggo una recensione competente e di spessore, dove vengono mosse critiche pesanti, allora un po’ mi sento ferito, perché mi accorgo che possono essere critiche con una base solida, di chi ti ha capito ed ascoltato per bene. E non è bello quando criticano uno dei tuoi figli, no? Soprattutto se si dice la verità. Ci sono poi i detrattori ad ogni costo, coloro che agiscono spinti da gelosia e invidia. Ecco, quelli devono vivere davvero una vita inutile e priva di soddisfazioni, perché credo che ogni uomo degno di questo termine, debba lavorare per migliorare la propria vita, e non danneggiare quella degli altri a suo beneficio, per sentirsi più forte. Ma è una ruota che gira, e certe facce prima o poi le becchi in giro, e mentre tu gli stringerai la mano col sorriso, loro non avranno manco il coraggio di guardarti in faccia, salutandoti con una voce talmente sottile da sembrare un sibilo.

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iye Come ho detto in sede di recensione, l’unica “deroga” (chiamiamola così) alla tradizione del genere è costituita da XeS che esibisce un ottimo growl invece del più consueto screaming. Personalmente ho sempre avuto una predilezione per il primo dei due stili vocali estremi, proprio perché in grado di fornire a mio avviso una connotazione più morbosa al sound, indipendentemente dal genere suonato. Tu, che hai avuto a che fare con diversi vocalist, sia nei Lilyum sia in altri progetti, quale delle due soluzioni preferisci  effettivamente ?

Sono due stili diversi ma credo altrettanto efficaci, a patto che siano interpretati al meglio. Sia Lord J.H.Psycho che Xes hanno svolto un eccellente lavoro sui dischi dei Lilyum. Il primo si esprimeva su più registri ed era molto meticoloso negli arrangiamenti, il secondo è più essenziale ed esprime un growl più vicino al death-black metal. Credo comunque che l’entrata di Xes in concomitanza col disco Nothing Is Mine sia stata quasi casuale ma quanto mai azzeccata, perché da quel disco il nostro stile è diventato più contaminato dal thrash e dal death, e il suo stile ha trovato da subito una dimensione propria. In parole povere credo che entrambi i cantanti sono stati perfetti per i dischi che hanno interpretato. Per esempio, non potrei immaginare “Killers” degli Iron Maiden cantato da Dickinson o “Powerslave” cantato da Di’Anno, così come nel nostro piccolo non potrei mai immaginare Xes che canta su Fear Tension Cold, dove Psycho ha dato una interpretazione magistrale. E quindi anche Nothing Is Mine può avere solo Xes alla voce!

iye A proposito, visto che entrambi siete coinvolti anche nei Byblis, ne approfitto per chiederti se ci possiamo attendere prima o poi un seguito all’ottimo “Princeps Malis Generis”.

Ci stavo pensando giusto l’altro giorno e ne devo parlare con Xes. Sarebbe bello, anche perché quel disco andrebbe riscoperto. Era stato stampato su un cd-r ed è stato poco divulgato e quindi vorrei che fosse stampato professionalmente perché lo reputo davvero incredibile, ma purtroppo passato un po’ in sordina. Mi piacerebbe molto dargli un seguito, ma vediamo cosa deciderà anche Xes!

iye Il black metal, alla fine, è un genere musicale come un altro oppure va vissuto in toto, sia per attitudine sia come filosofia di vita?

Credo che sia un modo di pensare, non tutti possono suonare black metal. Vedo troppa falsità nel genere, così come troppa ostentazione di satanismo becero, che definirei frutto dell’ignoranza e di una fase infantile non del tutto superata, anche se si ha 40 anni. Suonare black metal vuol dire avere la mente fottuta, capisci cosa intendo?

iye Cosa pensi, quindi, delle varie correnti musicali, che siano esse symphonic, pagan, avantgarde, ecc., le quali finiscono per spostare il black su lidi differenti rispetto a quelli più tradizionali ?

Tolti rari casi, non ho molta considerazione di questi sottogeneri, Il symphonic ha detto il meglio di sé in un solo album, “In The Nightside Eclipse” degli Emperor, sempre che vogliamo definirlo così. Per il resto qualcosa dei primi Dimmu Borgir e basta. Il pagan nemmeno ho capito cosa sia esattamente, se uno stile più musicale o lirico, l’avantgarde ha sfornato qualcosa di interessante ma nulla più. Non li vedo come generi che possano reggere il paragone col vero black metal, e soprattutto non credo che questi sottogeneri abbiano mai partorito qualcosa che ci ricorderemo tra molti anni, a differenza di molti altri generi o sottogeneri. Molti non saranno d’accordo con quello che ho detto, ma io la penso così.

iye Trovo che una delle connotazioni più  consone al black sia la sua forte carica anticristiana, aspetto che fin dalle origini ha accomunato gran parte delle band dedite al genere. Penso anche, però, che sia la religione in genere a contribuire all’obnubilamento delle coscienze degli uomini, ma ad essere nel mirino a livello lirico è esclusivamente quella cattolica mentre le altre non vengono quasi mai prese in considerazione. Rispetto ai primi anni ’90 molte cose sono decisamente cambiate, non ritieni anche tu che oggi ci possano essere le condizioni per allargare maggiormente il tiro ?

Ho risposto già parzialmente in occasione della domanda su come si debba intendere il black metal. E comunque sono d’accordo, c’è sempre una religione nel mirino, e non ne capisco molto il perché. Per come la vedo io, ogni religione ha aspetti negativi e oltretutto genera cecità, sordità e fanatismo. Questo annulla la vera volontà dell’individuo, che avrebbe molte più risorse se cominciasse a ragionare con la propria testa e basta. E non credo che il satanismo sia sempre la risposta giusta, piuttosto direi che il satanismo spicciolo colpisce subito le menti più impressionabili e fa comodo a molti musicisti per attirare attenzione, ma ci sono molti altri metodi per rendersi consapevoli e liberi!

iye Domanda consueta ma che sento di dover fare comunque: esiste realmente una scena black metal italiana o comunque circoscritta a qualche area geografica ben definita, oppure, come diversi musicisti sostengono anche facendo riferimento ad altri generi, ogni band rappresenta un soggetto a sé stante slegato da ogni senso di appartenenza?

Posso rispondere per noi, dicendoti che non ci sentiamo parte di una scena, anzi, te lo dico a titolo personale, perché non so bene come la pensino Xes e Psycho. E’ comunque vero che ci sono dei musicisti della cosiddetta scena che apprezzo e coi quali ho anche collaborato, ma non mi sento parte di una scena specifica. Far parte di una scena significa indossare una uniforme che vada bene ai tuoi amici, e a me non interessa indossarla, perché mi importa solo di andare bene a me stesso!

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iye Quali dischi consiglieresti ad un neofita che volesse avvicinarsi per la prima volta al genere?

Bathory – Bathory
Celtic Frost – Morbid Tales/To Mega Therion
Darkthrone – Transilvanian Hunger
Emperor – In The Nightside Eclipse
Burzum – Det Som Engang Var

iye All’interno dei Lilyum ascoltate anche altri generi musicali e, se sì, come immagino, ciò finisce per influenzare il vostro sound in qualche modo, seppure indirettamente?

Ascolta davvero tanta musica, ora ho 37 anni, ho iniziato col punk e il metal a 9 anni! Mi piace tutto ciò che non sento come stupidamente allegro, dal metal al punk, al grunge, all’alternative, alla vecchia techno, alla dark wave. E credo che tutto mi abbia influenzato, TUTTO.

iye Riuscite ad esibirvi dal vivo nella misura in cui lo vorreste? Quali sono i riscontri in termini di presenze ai vostri concerti?

Non ci esibiamo dal vivo, credo che quello che abbiamo da dire venga espresso a sufficienza nei nostri dischi. Certi musicisti pensano che le loro date live siano di enorme interesse per la collettività, ma la verità è che non frega più un cazzo a nessuno, e per fare in modo che questa tendenza cambi devi salire sul palco e offrire delle prestazioni davvero memorabili. E in questo, il 99% dei gruppi attuali falliscono. Quindi l’assenza di presenze ai live non è una buona cosa, ma forse giustificata anche dal fatto che la gente si è stufata di perdere del tempo e dei soldi per dei concerti inutili e insignificanti.

iye Per finire, quali sono i programmi dei Lilyum  nell’immediato futuro?

Spero rimetterci presto al lavoro su nuova musica! In fondo a cos’altro deve pensare un musicista?

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