Il nostro Eddie la prova quasi per gioco, scoprendo che essere un genio assoluto non è poi così male, per ego e portafoglio, così sfrutta il fatto che l'ex cognato sia stato ucciso per appropriarsi delle scorte della fantomatica pastiglia - no, non è viagra! - e divenirne consumatore abituale.
Peccato che, con soldi e potere, arrivino anche gli effetti collaterali.
Ebbene sì: ci sono cascato un'altra volta.
Nonostante Julez mi abbia lasciato la responsabilità della scelta ultima della visione serale di casa Ford, nonostante il regista faccia Burger di cognome, nonostante De Niro figuri nel cast - garanzia di bottigliata, da qualche anno a questa parte -, ho voluto ugualmente fare un tentativo.
Risultato: Julez addormentata a metà film ed io a riflettere su quante e che tipo di botte avrei distribuito a questa pellicola che pare scritta da un dodicenne che vorrebbe tanto, ma proprio tanto tantissimo essere il più figo della scuola ma mica solo quello, perchè il suo desiderio è sì quello di essere il più figo della scuola ma anche tormentato, simpatico e molto, molto intelligente.
Così, immagina che Bradley Cooper sia una sua proiezione, e in questo mondo fantastico lo stesso dimenticabile protagonista di A-Team sia uno scrittore incompreso - da leggere come fallito - che a seguito di un incontro casuale quanto improbabile viene a contatto con una sostanza incredibile in grado di fargli sviluppare capacità al limite della fantascienza, ovviamente da principio stupefacenti e dunque seguite da terrificanti effetti collaterali, conditi dalla presenza di figuri sempre più loschi e malintenzionati pronti a tutto per mettere le mani sulla rivoluzionaria sostanza.
E così, la trama scorre senza sapere bene dove andare a parare, ovvero se concedersi una serie di ammiccamenti a Matrix o ripararsi dietro la facciata sempre accattivante del thriller, se darsi un tono cercando di trasformare l'inconsistenza dello script in un Fight club o in un The game - che mi fece cagare, ma sicuramente aveva più carattere di questo insipido Limitless - o se virare sull'action senza pretese.
Poi, certo, occorre giustificare la presenza - e il cachet - di De Niro, così viene approntata una parte completamente spezzettata a seconda delle esigenze della trama - ??? - che strizza l'occhio a Wall Street ed un'altra - involontariamente ridicola - che porta il simpatico Eddie Morra - Eddie Morra, neanche McLovin avrebbe potuto inventare un nome così idiota! - al confronto con la polizia e sospettato di un omicidio per il quale viene ricattato da un boss slavo che pare uscito dritto dritto da una versione infima di The Snatch.
Cos'ho dimenticato? Ah, certo.
L'agghiacciante stile videoclipparo di Mr. Burger, che con i suoi tunnel di effetti vorrebbe tanto emulare Gaspar Noè ed il suo magnifico Enter the void, e invece finisce soltanto per provocare - non sempre separatamente - conati di vomito e voglia di bottigliate.
Insomma, per essere trascurabili e poco interessanti come questo film, potrei chiudere il post sfruttando con ben poca eleganza il titolo affermando, con ostentata sicurezza, che questa pellicola pare proprio tutto tranne che "senza limiti".
Ok, questa era proprio pessima.
Ma Burger King e la sua cricca se la meritavano tutta.
MrFord
"And when you’re looking for your freedom
(nobody seems to care)
and you can’t find the door
(can’t find it anywhere)
when there’s nothing to believe in
still you’re coming back, you’re running back
you’re coming back for more."
Eagles - "Take it to the limit" -