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Ora lui l'ha incontrata in un bar, dopo le fantasie di una stretta di mano del 14 settembre scorso (vedi post)
" Lei mi ha proposto un aperitivo al bar, ero emozionato. Quel giorno era vestita di nero, come le donava il nero su quel caschetto biondo. Ci incontriamo e ci avviamo a un baretto, sono solo io e lei, sono solo io e lei...Che magnifica sensazione questa forma di esclusione, veramente magnifica.
E' mezzogiorno, lei prende solo un bloody-mary, quello è il suo pranzo. Io faccio portare tramezzini, un Crodino, poi una macedonia. Mi sento quasi osceno di fronte alla sobrietà di Linda. Parliamo di noi, di cosa ci piace nella vita, il suo più grande sogno ormai lo so, è quello di poter leggere un testo letterario in russo, senza dovere usare una volta il dizionario, come se fosse una madrelingua. Linda! Linda! E' ora che cominci a studiare e io ti aiuterò, sarò lì sempre per te, a tutte le ore del giorno e magari della notte. Non so il russo, ma lo imparerò per te, solo per te. Rinuncerò al lavoro per te, per imparare il russo a tempo pieno, farò persino la fame. Ehi ehi! Ma non sto forse esagerando? Bè, forse un po'....Ora con lei non sono su un prato purtroppo, ma sono seduto davanti al tavolino di un bar, non è molto poetico tutto questo. Però succede qualcosa che ci collega quasi direttamente a una dimensione della natura pur essendo in mezzo al cemento: un passerotto scorazza qua e là sulle tovaglie dei tavoli all'aperto, Linda prende una patatina e la posa sulla nostra tovaglia, il passero arriva e la prende nel becco, poi la sminuzza finemente, sotto i nostri occhi. Io sorrido fissando gli occhi verdi di Linda, azzardo e le accarezzo una mano. "Che carino!"
"A te piacciono gli animali Linda?"
"Molto"
Questo momento è molto romantico. E poi Linda sa ascoltare, sa entrare nella testa della gente come pochi. E' la prima donna adulta che ho incontrato nella mia vita che non sottovaluta una cotta adolescenziale. Una cotta è una cosa seria, a nulla vale il detto: "Morto un papa se ne fa un altro", oppure "Una persa cento trovate", no? A lei ho confessato di essere infelice, una dichiarazione forte che le è rimasta impressa. E' difficile dire a un quasi sconosciuto di essere infelice...Non mi ha chiesto "perché"?, il perché è banale...Semplicemente ha ripetuto: "racconta", un racconta "aperto"....Ho cominciato e poi lei, vedendo la mia concreta difficoltà, ha voluto cambiare argomento: "Dai, scegli tu un argomento adesso".
Il mio cuore batteva, ma sentivo dentro di me anche quello di Linda battere, batteva nelle mie orecchie, nei miei occhi.
Poi siamo andati a fumarci una sigaretta in santa pace al parco, ci siamo scambiati le nostre sigarette....
Dalle nostre bocche usciva il fumo. Per un istante ho avuto il forte desiderio di baciarla Linda, anche se lei mi aveva detto al bar che stava bene da sola, che non cercava nessuno. Un bacio così, senza speranze, un bacio per baciare, per sentire rotolare definitivamente il cuore per terra, per sentire il sapore di una carne sconosciuta farmi venire i brividi lungo la schiena, per poter guardare gli occhi di Linda con un interrogativo in più: "E adesso?"
Adesso sto aspettando ancora....l'amore è fatto anche di attese, lei non mi cerca, io non la cerco...forse è bello aspettare senza pretese, senza speranze. Ma Linda continuerà a esserci per me....
Il nostro scambio di intimità dell'anima avrà un seguito...
(continua....)
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