Viaggiando su You Tube, è facile incappare in video che catturano la nostra attenzione.
Che siano musicali, divertenti, spericolati o estremi, difficile che non troviate qualcosa per cui rimanere a bocca aperta.
Ed è stato proprio in uno di questi tour che ho scoperto Lindsey Stirling.
Con questo video
Visto?
Bene.
Come avrete capito, lei è una violinista, molto giovane, reduce da non so quale edizione di America’s got Talent. In quella occasione è arrivata fino ai quarti di finale, niente male se si considera il suo bacino di utenza.
Ma sono proprio le sue caratteristiche che la rendono così interessante, almeno per il sottoscritto.
La prima cosa che salta all’occhio è la capacità di suonare e ballare allo stesso tempo, cosa non certo facile mentre si passa un archetto sulle corde. E poi, l’unione fra la dumbstep (un genere che, onestamente, non amo particolarmente) e i suoni graffianti e melodiosi di un violino, qualcosa che nella mia piccola e breve vita non mi era ancora capitato di vedere.
Alcuni di questi video sono davvero spettacolari, per esempio quello di Moon Trance, una sorta di omaggio agli zombie di Thriller, in cui lei si ritrova a fronteggiare una schiera di morti viventi grazie al suono di un violino recuperato da una vecchia tomba.
Il genere in cui si inserisce la sua musica è parecchio di nicchia, basti solo pensare che Lindsay non canta, e questo al giorno d’oggi è un grosso deterrente per la notorietà in campo musicale.
Perlomeno se si considera la branca più commerciale del mondo della musica.
Ma il video di Crystallize, brano che apre il cd e con cui si è presentata dopo America’s got talent, è stato visualizzato oltre settanta milioni di volte, cosa che la rende di fatto un personaggio ben più che noto (pensate che Gangam Style ha all’attivo qualcosa come quasi 2 miliardi di visualizzazioni, ed è considerato il video più visto su You tube).
Io consiglio di dargli un’occhiata. Il genere è molto particolare, con bassi profondi e melodie scattanti e spesso molto armoniche.
Credo che il mondo musicale abbia bisogno di nuovi volti, di nuovi modi di intendere la musica. E Lindsay si inserisce perfettamente in questa equazione, al punto che non mi stupirei di sentir parlare di lei in futuro.