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Lineker: bomber “quasi” senza macchia (By Spartaco)

Creato il 30 novembre 2013 da Simo785

Gary Winston Lineker (Leicester, 30 novembre 1960) è tra gli attaccanti inglesi più prolifici di sempre. Prima di lui solo la leggenda Bobby Charlton.

Si forma nelle giovanili della sua città, Leicester, nel 1978 si misura con i professionisti della prima squadra. Con il Leicester gioca fino al 1985, poi va all’Everton e, in una sola stagione, segna 30 reti, giocando 41 partite.

La stagione passata con una delle formazioni più forti del Continente lo consacra definitivamente tra gli astri nascenti del calcio europeo. Le squadre britanniche non possono giocare le competizioni europee per via della squalifica legata al fenomeno degli hooligans, ma uno come Lineker non può rimanere fuori, il Barcellona decide di ingaggiarlo. Dopo solo un anno con l’Everton passa con i blaugrana. In Spagna rimane tre stagioni, giusto il tempo di vincere una Coppa delle Coppe, durante la sua terza ed ultima stagione. Anche in terra iberica i suoi goals sono tanti.

Nel 1989 Lineker torna in patria e veste la maglia del Tottenham, fino al 1992.

Nonostante i tanti trofei e riconoscimenti vinti sia con le sue squadre che individualmente, (2 Charity Shield, con l’Everton nel 1985 e con il Tottenham nel 1991, 1 Coppa di Spagna, 1 Coppa d’Inghilterra con il Tottenham nel 1991, Capocannoniere della Second Division nel 1983,giocatore dell’anno della PFA nel1986 e Capocannoniere del Mondiale, 3 volte Capocannoniere della Premier League nel 1985, 1986 e 1990), quello più noto è il premio Fair Play assegnatogli dalla Fifa nel 1990: durante la sua lunga carriera non è mai stato né ammonito, né espulso, insomma un vero gentleman, campione anche di correttezza. Verrebbe da dire che Lineker è un giocatore “senza macchia” per via della sua condotta impeccabile, ma purtroppo uno spiacevole incidente ha macchiato la sua carriera. Mi sto riferendo all’episodio risalente alla partita contro l’Irlanda di Italia ’90: dopo un intervento in scivolata il bomber inglese non ha retto e se l’è fatta addosso. Come ammesso dallo stesso, per fortuna aveva piovuto ed è riuscito a pulirsi con l’erba bagnata, altro che Survivor. Caduta di stile? Io direi di no, piuttosto abilità ad adattarsi alle situazioni. Alla fine di quel Mondiale Lineker pronunciò una delle frasi a cui i Tedeschi sono più affezionati: ”I l calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti e, alla fine, vincono i Tedeschi”. In Germania ci credono e lo ripetono come un mantra, sfortunatamente per loro, almeno in questo, i Paesi dell’Europa Mediterranea abbattono lo spread

Sicuramente Lineker è stato un campione, un attaccante come pochi, ma per le profezie lo rimanderei. Visto anche il finale del Mondiale del ’90, credo che la frase più azzeccata sarebbe stata: “I l calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti e, alla fine, i Tedeschi vincono l’argento”


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