Ivan Lion - Foto di Massimo Pinca
È sicuramente stata un’esperienza unica quella vissuta da Ivan Lion la settimana scorsa a Seul. Il tennista piemontese ha partecipato con la nazionale italiana al Mondo di tennis in carrozzina a Seul dove è arrivato al 6° posto insieme ai compagni di avventura Fabian Mazzei e Luca Spano, posto che garantisce anche la partecipazione ai Mondiali dell’anno prossimo in Italia a Cremona.
Strutturato in due gironi, il Mondiale racchiudeva l’elite del tennis mondiale. 12 squadre si sono affrontate per stabilire quale fosse la migliore. A spuntarla alla fine è stata la Francia. I transalpini sono senza dubbio tra le nazionali più forti in circolazione e lo hanno dimostrato sul campo. L’Italia non è ancora a livello dei top club, ma è in rapida crescita ed è pronta a spiccare il salto nell’Olimpo del tennis in carrozzina.
Il 6° posto conquistato e la seguente qualificazione al prossimo mondiale erano gli obiettivi prefissati e raggiungi dagli azzurri che alla fine esprimono anche un po’ di rammarico per non avere centrato un risultato migliore. Lo testimoniano le parole di Ivan Lion, tennista che in questo mondiale ha partecipato a tutti i doppi in coppia con Luca Spano: “Il rammarico c’è sempre, ma siamo contenti. Il livello con le altre nazionali è enorme. Personalmente credo di aver imparato molto: mi sono reso effettivamente conto della grossa differenza con gli altri campioni e del lavoro che c’è dietro”.
Il Mondiale sarà dunque un punto di partenza per migliorarsi in futuro. L’esperienza acquisita a Seul, però, non è stata solo sportiva: “Seul è una città incredibile. Le persone erano tutte davvero cortesi e non c’erano barriere architettoniche: si poteva accedere ovunque”. Adesso ci sarà un po’ di meritato riposo. Il viaggio è stato estenuante: “20 ore di aereo. All’andata Torino-Parigi-Seul e al ritorno Seul-Francoforte-Torino. Ora come ora non ci tornerei in vacanza”.
di Edoardo Blandino
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