Magazine Attualità

Lisbona finanzia i murales

Creato il 28 aprile 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Lisbona finanzia i murales  Scritto da miriambarone   

Chi è stato a Lisbona almeno una volta non può aver fatto a meno di accorgersi di come l’arte urbana tutta – lo skating, il graffitismo, i musicisti e gli artisti di strada – sia una peculiarità propria della città e della cultura della gioventù portoghese. Soprattutto i murales sono disseminati in ogni angolo della capitale: case nei quartieri vecchi e nuovi – nell’Alfama come a Marques de Pombal -, stazioni della metropolitana ognuna con le sue particolarità della zona, colonne portanti e edifici.

Le mura di cinta del castello, o le travi del ponte 25 aprile sono piene di colori e disegni che le rendono particolari e assolutamente meravigliose, nulla a che vedere con i graffiti di deturpazione, ma vere e proprie opere d’arte contemporanea. Per questo il Comune di Lisbona ha deciso di puntare sulla street art come punta di diamante cittadina e ha così finanziato la pulizia di interi quartieri abbandonati o decadenti – e in città sono davvero innumerabili gli edifici lasciati andare in stato di abbandono – e la loro messa a nuovo con tanto di graffiti. Sono stati chiamati e impiegati un totale di circa trecento artisti, portoghesi e stranieri, per dare vita ad un’opera di rivalutazione metropolitana che ha il duplice scopo sia di rivalutazione della città, sia di fonte di turismo. Tra i vari motivi per cui Lisbona ha subito un’impennata di turisti nell’ultimo anno, infatti, c’è proprio la sua caratteristica di museo a cielo aperto, dove ogni angolo è particolare e pittoresco sia per i palazzi, per le azulejos, ma anche per i colori e la singolare bellezza dei murales – ad esempio, le facciate dei palazzi all’entrata della metropolitana di Picoas. Ad iniziare fu la GAU, la Galleria d’Arte Urbana in Calçada da Gloria, che ora ha anche una pagina facebook propria, e in seguito il fenomeno dei murales si è diffuso a macchia d’olio in tutta la città: scuole, edifici pubblici e privati mettono a disposizione i propri esterni volontariamente, e permettono a un gran numero di artisti di venire pagati – combattendo così anche una parte di disoccupazione – sia con fondi pubblici che privati, nonostante le misure di austerità sulle spese pubbliche, per rendere la città una grande opera d’arte in un progetto unico in tutta Europa.

Print Friendly


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :