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Lithium by Marika Cavalletto e Chiara Bianca D’Oria

Creato il 29 dicembre 2013 da Anncleire @anncleire

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“…dinanzi all’eternità, null’altro ha significato. Non la vita, né gli affetti. Non il fato, né la morte. Dinanzi all’eternità nemmeno i sogni e le speranze hanno rilevanza: vengono annientati dalla ricerca di un obiettivo sconosciuto, ma necessario alla rinascita.

Io l’ho trovato.

Ho lottato, sacrificato anni per averlo, e se perseguirlo significherà uccidere, uccidere ancora… così sia…”

“Lithium” è un romanzo urban fantasy, new adult, primo di una quadrilogia, scritto a quattro mani da Marika Cavalletto e Chiara Bianca D’Oria, due giovanissime amiche che hanno deciso di tentare la strada dell’autopubblicazione. Quando ho deciso di accettare di leggere e recensire il libro ho dato solo una scorsa alla trama e mi sono accorta solo dopo che al centro della scena ci fossero creature paranormali. Di solito non leggo libri del genere, ma sono sempre con la mente aperta e pronta ad accogliere qualsiasi tipo di libro. Quando poi ho visto che si tratta di ragazze che si stavano aprendo la strada da sole ho dato loro una chance. La storia, nonostante inciampi dovuti all’inesperienza, è interessante.

Il Destino regola inevitabilmente le nostre vite, intrecciandole, sovrapponendole e poi strappandole senza pietà. Questa è la storia di Mya e Chrissie, due ragazze che lasciano l’Italia per studiare all’estero, due ragazze che scappano da un passato impossibile da dimenticare. Fuggono, si nascondono, ma il Destino le travolge ancora, rinchiudendole in una realtà da incubo, una realtà dove i mostri sono reali e non solo ricordi insistenti. Un Dark Fantasy che lega le vite di diverse persone alla ricerca della loro strada, in un mondo irreale, governato da un’entità incurante. Perché il Destino ci ama e ci odia con la stessa intensità, ma a noi, povere pedine del suo folle piano, l’odio sembra prevalere.

La sinossi è come uno oscuro buco nero, che non dice quasi nulla. Le due autrici sono molto brave a creare un contorno assolutamente incantato, in cui non si sa assolutamente a cosa si va incontro ma che lascia molto spazio a dubbi e domande. Si sa di un Muro, che da adito a molte leggende, ma effettivamente poi tutto resta oscuro. Mya e Chrissie partono per iniziare il primo anno di università senza sapere che nella cittadina in cui scelgono di abitare, St. Jillian, incontreranno ben altro. Siamo in una Scozia che oscilla tra il cosmopolita di un mondo in rapida espansione, aperto, e sempre collegato con tutte le altre città e la staticità di un universo parallelo in cui profezie e leggende nutriscono un folklore che di perduto non ha proprio nulla. Mya e Chrissie non solo si ritrovano a fronteggiare una battaglia millenaria impreparate e quasi inermi, ma si vedranno la vita sconvolta anche dall’amore. Non conoscono le regole del gioco, anzi vanno tentoni alla scoperta di risposte a domande che non sapevano neanche di essersi poste, in un rapido declino che sfugge a qualsiasi definizione. E se Mya è quella razionale, riflessiva, che non si getta mai in nulla senza prima averci riflettuto con la dovuta accortezza, Chrissie è quella impulsiva, imprevedibile, che prima agisce e poi pensa, quella che si riempie di rumore per sfuggire al vuoto emotivo che serba dentro. Incapace di fronteggiare il dolore nel suo cuore, assale la vita con disinvoltura. Salvo poi ritrovarsi in un mondo che le mina le fondamenta e incontrare William. William è… presuntuoso, divertente, affascinante, con gli occhi viola, questo viola dai mille significati, e la disinvoltura di chi non teme niente, tranne l’amore. Egoista, ma allo stesso tempo disponibile, è una contraddizione vivente e affascina incredibilmente Chrissie che in poco tempo, tra gli scaffali della biblioteca in cui lavora, si ritrova a confidargli i suoi segreti più oscuri. E Mya chiusa all’amore e alle relazioni si ritrova stravolta da Dorian. Dorian che convive con i sensi di colpa, un latin lover redento e assolutamente adorabile, che non teme di sporcarsi le mani e che non si lascia frenare da un no. Irresistibile e galante, se William è il maestro del sarcasmo e dell’ironia, Dorian lo è della seduzione e della lotta. Entrambi impongono la loro presenza nella storia e nella vita delle due ragazze che di certo non possono sottrarsi alla potenza delle personalità di Dorian e William.

Voglio citare anche Katherine, un altro personaggio chiave nelle vicende, importantissimo sia perché una pedina di un quadro più grande di loro, sia perché sarà di vero sostegno a Mya e Chrissie.

La ricchezza del carnet dei personaggi della vicenda comporta una serie di cambi di pov a cui non sempre è facile stare dietro e ad alcune scene che si ripetono e che confondono un po’ le acque. La narrazione infatti non procede in maniera lineare, ma anzi le due scrittrici giocano molto con i flashback, l’uso di capitoli che chiamano “storici” perché raccontano il passato in momenti chiave della vicenda fornendo risposte a domande che ci si era posti, e ingarbugliando moltissimo le spiegazione. Fino alla fine non si ha un quadro molto chiaro dei vari ruoli e della storia che pone le fondamenta a “Lithium”. Questo continuo rivelare segreti con il contagocce e in maniera sparpagliata spesso risulta controproducente e bisogna fermarsi per fare il punto mentale della situazione. L’elemento paranormale, di cui ero scettica inizialmente e che mi aveva fatto temere che non avrei apprezzato il libro pure invece è ben dosato e francamente non mi ha dato fastidio, anzi mi ha particolarmente intrigata, soprattutto per il ruolo di certi personaggi nella vicenda.

L’ambientazione scozzese, quella di St. Jillian, questa cittadina sperduta, ma allo stesso tempo centrale nella storia, sembra un personaggio, sia per il ruolo centrale nelle vicende con il suo Muro, sia per l’atmosfera che vi si respira. I vari personaggi si muovono per le sue strade, vivono nella cittadina e si ritrovano spesso  al “Rose pub” in cui vi si svolgeranno molte scene chiave. Questo crea una cornice ben descritta e memorabile, che viene costantemente ricordata al lettore, che quasi sembra camminare per le strade di St. Jillian. Viene voglia di correre in Scozia.

Il particolare da non dimenticare? Una collana con un ciondolo di un liquido trasparente e un cappotto verde.

Un urban fantasy pieno di fascino e mistero, con creature spaventose e ragazzi che cercano di fare del loro meglio per scoprire la verità e salvare il mondo dall’oscurità che vi si  agita all’interno. Una storia difficile e ben congeniata, che se pure lascia spazio a dubbi e misteri, pure non lascia troppo sperduti e conduce per mano il lettore in un viaggio oscuro e pericoloso, ma in cui pure i sentimenti e l’amore hanno un ruolo chiave. Mentre si aspetta l’uscita del secondo volume “Iridium” attualmente in fase di scrittura le due ragazze hanno regalato ai fan una storia di natale  St. Jillian Carol.

Buon lettura guys!

 

Ringrazio immensamente Chiara Bianca D’Oria & Marika Cavaletto per avermi dato la possibilità di leggere il loro libro in cambio della mia onesta opinione.

 

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Volete sapere qualcosa di Chiara Bianca D’Oria & Marika Cavaletto?

Chiara ha iniziato a scrivere quando aveva otto anni, scrivendo diversi racconti, poesie e romanzi, mai pubblicati per scelta e/o insicurezza. Lavorando per un giornale politico cittadino, per il quale scriveva racconti, la sua passione per la scrittura è stata solo alimentata.

Lithium, scritto a quattro mani con Marika Cavaletto, è la prima opera che, a suo parere, non può essere rilegata in un cassetto, quindi decide di fare il grande passo e provare a pubblicarlo. Data la situazione odierna delle case editrici, Chiara e Marika scelgono di pubblicare da sole il loro romanzo su una piattaforma di Self-Publishing, ma continuano nel frattempo a cercare una buona casa editrice che le aiuti con il loro sogno.


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