il Giudizio di Carlo Lanna Summary:
L’epica trilogia ispirata ai romanzi di Tolkien arriva al suo capitolo finale. Si conclude così all’apice della sua bellezza il viaggio inaspettato nella Terra di Mezzo.
Non sempre la trilogia de lo Hobbit ha convinto gli estimatori dei romanzi di Tolkien, dato che Peter Jackson, ha portato sul grande schermo un’epopea ben diversa dal Signore degli anelli. Ora dal 17 Dicembre, giorno in cui arriverà in tutti i cinema La Battaglia delle 5 Armate, il regista arriva finalmente a scrivere la parola fine alle avventure di un giovane Bilbo Baggings (Martin Freeman). Lo zio del ben più famoso Frodo Baggings, insieme ad una congrega di 13 nani, questa volta dovrà fronteggiare il diabolico drago Smaug – fuggito dalla sua prigione – mentre una temibile battaglia sta per prendere vita, una battaglia che nel bene o nel male cambierà il volto della Terra di Mezzo. Già sedotto dal potere dell’Anello Sovrano, Bilbo, riuscirà ad adempiere al suo destino?
La battaglia delle Cinque Armate sbarca nei cinema in un momento molto importate per la filmografia del genere; infatti Peter Jackson concepisce forse il lungometraggio più bello ed emozionante di tutto il moderno franchise. Nel tentativo quindi di creare un ponte fra Lo Hobbit e la mitologia del Signore degli Anelli, Peter Jackson, costruisce una trilogia dai toni più fiabeschi, meno violenta ed incisiva della precedente, ma senza dimenticare tutte le sue caratteristiche peculiari. La Battaglia delle 5 armate è, quindi, il film del riscatto. Quasi nessuno ha mai apprezzato fino in fondo il lavoro svolto dal regista che, ispirandosi al romanzo intitolato appunto Lo Hobbit ma senza dimenticare il Similarion ed i famigerati Racconti perduti, ha concepito una vera epopea fantasy, elettrizzante forse un po’ fanciullesca ma comunque di grande impatto visivo ed emotivo.
Quest’ultimo capitolo è quello più intimistico, più elettrizzante dopo la lunga introduzione narrato ne Il Viaggio Inaspettato e le grandi emozioni che ci ha regalato La Desolazione di Smaug. La trilogia, quindi, raggiunge il suo massimo splendore cercando di rimediare agli errori subiti in passato, ed il regista, decide di portare al cinema un lungometraggio più vicino ai gusti del pubblico senza però dimenticare la sua poetica.
La Nuova Zelanda, come avvenuto per il Signore degli Anelli, è il teatro delle vicende de lo Hobbit dove i suoi paesaggi e le lande desolate sono i protagonisti principali. Il cast è quasi tutto confermato, dato che Evangeline Lily, Orlando Bloom e Luke Evans, sono ancora tra i co-protagonisti; Manu Bennett presterà nuovamente la sua voce ad Azog – orco fedele al potere di Sauron – e lo stesso accade per lo Sherlock televisivo alias Benedict Cumberbatch, che sarà nuovamente Smaug.
Cosa accadrà ora che l’ira di Smaug si abbatterà sulla città alle pendici della Montagna Solitaria? Ed il mago Gandalf, rapito dagli spettri di Sauron, riuscirà a raggiungere la sua “compagnia”? Proprio nella fortezza dove Gandalf è prigioniero, si sta radunando un esercito di orchi, capitanati da Azog, che marcia verso la Montagna Solitaria. Intanto gli Elfi Silvani di Bosco Atro, non appena ricevuta la notizia del colpo che è stato inferto al potere del drago, guidati da Re Thranduil, si muovono anch’essi alla Montagna Solitaria per avere una parte del tesoro di Erebor, tesoro che reclamano anche gli stessi Uomini del lago in merito alla promessa fatta a loro da Thorin. Il tesoro dei nani è dunque il centro di una battaglia epica e sanguinolenta. Ed in tutto questo cosa accadrà al giovane Bilbo? Non resta che accomodarsi in sala e conoscere il destino finale dei popoli della Terra di Mezzo.
Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net