L’estate infinita della mia adolescenza, nel mio paese, era scandita da giornate soleggiate trascorse tra la campagna, il fiume e i giochi di strada.
Un rito che costituiva una piacevole variante era lo scambio dei giornaletti.
A prezzo di copertina si scambiavano Bleck, Capitan Miki, Tex, Akim, Zagor, Intrepidi e Monelli. Nascosti, per sfuggire a qualche occhiata indiscreta di adulti sospettosi, c’erano anche Diabolik, Kriminal, Satanik, Isabella, Spectrus e altri fumetti i cui disegni stimolavano le nostre precoci fantasie sessuali.
Ricordo anche che i Topolini e i Paperini, dalla maggior parte degli scambisti, venivano accettati a metà prezzo: ci voleva cioè il doppio del valore in Paperini e Topolini per ottenere gli altri giornaletti.
Strano destino: la maggior parte dei giornaletti di allora sono scomparsi mentre i Topolini e i Paperini sono ancora in edicola e vanno forte.
Mio padre, preoccupato che quei giornaletti ci distraessero dai doveri e deviassero la nostra traiettoria educativa verso chine di fannullismo e di perversione, un giorno fece nel cortile di casa un enorme falò, aggiungendo ai giornaletti i gialli Mondadori che i miei fratelli più grandi tenevano nascosti in mansarda.
Oggi bisognerebbe mettere fuopco a certi canali TV, davvero beceri ed impresentabili.
Così trascorrevano le nostre estati, senza molti soldi in tasca, ma con tanta voglia di leggere, di imparare e di conoscere, sfuggendo al controllo degli adulti, alla ricerca della libertà.
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