Magazine Politica

Lo scandalo (fumoso) dei rimborsi PD al Pirellone

Creato il 02 febbraio 2013 da Pdarcore
Lo scandalo (fumoso) dei rimborsi PD al Pirellone
Di fumo sul cosiddetto "scandalo rimborsi" se ne sta facendo tantissimo ma, almeno per ciò che riguarda il PD, di arrosto (bruciacchiato) ce n'è davvero poco.
Qualsiasi lavoratore dipendente di qualsiasi livello che svolga un lavoro tecnico, commerciale o di altra natura che, per essere espletato, comporti degli spostamenti dalla propria sede di lavoro, comporti dei viaggi, dei pernottamenti, colazioni, pranzi, cene, biglietti e altri consumi, sa che esiste una voce ben precisa nella retribuzione che si chiama "Nota spese".
Cioè, io ho la mia retribuzione e, qualsiasi altra spesa io sostenga che sia riconducibile alla mia attività lavorativa, mi viene rimborsata per fare in modo che la mia retribuzione netta non venga decurtata.
Quindi se io prendo il treno per andare ad una riunione di lavoro, il costo del biglietto mi viene rimborsato; se mi sposto in macchina mi viene rimborsata la benzina, l'autostrada e i parcheggi.
In alcuni casi il datore di lavoro assegna anche al dipendente un'auto aziendale (di cui paga il costo, l'assicurazione, la manutenzione) che il dipendente usa anche privatamente.
Se per esempio ho un pranzo di lavoro con un fornitore o con un cliente e lo offro io, quella spesa viene rimborsata dall'azienda.
In alcune aziende (soprattutto estere) c'è anche l'uso che se un dipendente resta fuori per lavoro, chessò, dal venerdì al lunedì, gli vengono anche rimborsate le spese sostenute nel week end, come una partita di calcio o un biglietto per il cinema dato che comunque, quella persona, invece di essere a casa propria è in giro per lavoro.
Per venire al caso specifico dei Consiglieri regionali limbardi, la normativa vigente dice che
"ai gruppi consiliari sia garantita una dotazione prestabilita per assicurare l'espletamento del mandato consiliare, utilizzabile anche per le spese di formazione, aggiornamento, consulenze esterne occasionali, documentazione, rappresentanza, divulgazione e accesso e utilizzo delle nuove tecnologie,
organizzare attività ed eventi a rilevanza esterna o interna quali, ad esempio, convegni e seminari, tenere rapporti a tutti i livelli di responsabilità con gli organi di stampa d’informazione quotidiana e periodica, della radio e della televisione, in ordine alla pubblicazione di articoli ed alla diffusione di notizie, organizzare conferenze stampa e, ai sensi della legge 34 del 27 ottobre 1972, articolo 2-ter, al fine di assicurare l’espletamento del mandato consiliare per formazione, aggiornamento, consulenze esterne occasionali, documentazione e divulgazione".
Adesso, farsi rimborsare il costo per i francobolli necessari a mandare lettere istituzionali/elettorali/politiche è lecito? Certo che lo è.
Farsi rimborsare gli spostamenti in taxi connessi all'espletamento delle proprie funzioni è lecito? Certo che lo è.
Acquistare la cancelleria per l'ufficio o, perfino, un cuscino comodo per la propria poltrona è lecito? Certo che lo è.
Pranzare con un collaboratore e farsi rimborsare il costo del pranzo è lecito? Certo che lo è.
Fare un corso d'aggiornamento informatico o un corso d'inglese e farsi rimborsare il costo è lecito? Certo che lo è.
La storia della nutella che tanto clamore ha suscitato sui disperatissimi giornalaccidellelibertà, non è nient'altro che il costo di un pranzo di lavoro (composto da una piadina alla nutella e a un qualcosa da bere) che un Consigliere del Pd ha pagato e si è fatto "regolarmente" rimborsare.
Si dirà "eh, ma i disoccupati....eh ma gli operai che guadagnano 1000 euro e si portano la schiscetta da casa...". Certo, però quel contratto di lavoro (se c'è e quando c'è) probabilmente non contempla nè una mensa aziendale, nè un ticket restaurant, nè altre forme di rimborso.
Il "lavoro" di Consigliere Regionale invece li contempla (si ricorda, per inciso, che chiunque si può candidare e, se raccoglie i voti necessari, può essere eletto e fare il consigliere regionale).
Si dirà "sì, ma è possibile che se uno guadagna 10 mila euro al mese, si debba poi fare rimborsare anche quelle spese?". Sono due cose diverse: un conto è la retribuzione, un conto è il rimborso spese. Si ritiene quella retribuzione troppo alta? Bene, decurtiamola, ma il rimborso spese è un'altra cosa.
Infine, purtroppo poi quando si alza tanto fumo e quando la nebbia è fitta, diventa difficilissimo orientarsi, districarsi, e si rischia di finire tutti nello stesso calderone, vedendo associati alla voce "scandalo rimborsi" cose diversissime tra loro.
Per la precisione: un conto è "trasferire" i soldi dei rimborsi elettorali sui propori conti corrente e comprarsi il Suv (come risulta da indagini sui rimborsi delle libertà); un conto è spendere quei soldi per comprare diamanti e lingotti d'oro, investirli in Tanzania, pagare i capricci e gli sfizi dei Trota, pagare le cure dentistiche della Family (come risulta dalle indagini legaiole); un conto è buttare quei soldi in videopoker (come risulta dalle indagini su noi dell'italia dei valori).
Una cosa ben diversa, diversissima, lecita e legittima sono invece i rimborsi per le spese di servizio sostenute dai consiglieri del Pd.
Qui e qui altri approfondimenti.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :