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Lo sceicco Salman  discusso presidente AFC

Creato il 04 maggio 2013 da Mbrignolo

SalmanNOTIZIE (Kuala Lumpur). La Associazione Asiatica delle Federazioni calcistiche ha un nuovo presidente: si tratta dello sceicco Salman Bin Ibrahim Al-Khalifa che, dal Bahrein, prende il posto del destituito qatariota Mohamed Bin Hammam, costretto a lasciare il suo posto per storie di corruzione. Ma tra bustarelle, inchieste della Interpol, razzismo la FIFA non ha pace e gli uomini ai vertici continuano ad essere al centro del mirino per i loro comportamenti.

Nel caso del nuovo eletto presidente della AFC ritornano a galla le vicende che un paio di anni fa lo hanno visto protagonista, nel doppio ruolo di presidente della Federazione del Bahrein e di membro della famiglia reale, nella repressione delle manifestazioni per la democrazia nel suo paese. Era febbraio del 2011 e a seguito della loro partecipazione alle manifestazioni due calciatori, A’ala and Mohamed Hubail, furono arrestati e torturati come altri manifestanti dalla polizia del Bahrein. Lo sceicco Salman non intervenne anzi approvò la decisione della Federazione che presiedeva di squalificare i due per aver infranto le regole che prescrivono a club e sportivi di non essere coinvolti in questioni politiche. Un altro membro della famiglia Al-Khalifa, anche lui ai vertici dello sport come capo del Comitato Olimpico del Bahrein, lo sceicco Nasser Bin Hamad usò Twitter per esprimere la sua posizione: “Fosse stato per me li avrei squalificati a vita”.

A suo tempo la difesa dello sceicco Salman fu debole, “qualcuno si riferisce agli atti del governo, non penso che sia un nostro (della Federazione, ndr) problema. Noi siamo gente di calcio. Se qualcuno ha le prove che la Federazione abbia infranto gli statuti della FIFA si faccia avanti”.

Si tratta di quegli statuti che all’articolo 3 recitano: “la discriminazione di ogni tipo contro un paese, una persona o un gruppo di persone a causa della loro etnia, genere, lingua, religione, idea politica è proibita e perseguibile con la sospensione o l’espulsione”.


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