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Lo scempio di ngm

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Ieri sera accendo la radio per rilassarmi un pò dallo stress di questi giorni. Dopo un pò di musica su Rds mandano in onda alcuni spot pubblicitari.

Mi sono accorta come anche gli spot radiofonici non siano esenti da stereotipi sessisti, talvolta anche peggiori, forse perchè devono compensare la mancanza dell’elemento visivo.

Negli spot radiofonici l’erotizzazione della figura femminile avviene attraverso la sessualizzazione della propria voce.

Uno spot in particolare mi ha indignata, perchè oltre a sessualizzare la voce femminile erano presenti riferimenti che ridudevano la donna ad oggetto-sessuale.

Si tratta dello spot del cellulare Ngm con la testimonial Nina Senicar.

Stesso discorso che vale per la Tim nel mercato italiano i cellulari sembrano rivolti a uomini arrapati, anche quando sono prodotti destinati ad un target femminile come l’orribile Vanity, un cellulare femminilizzato che però tende a discriminare di più le donne allo stesso modo delle auto rosa cipria.

In italia c’è il vizio di femminilizzare i prodotti producendo però l’effetto contrario. Sopratutto se li pubblicizzano con testimonial ammiccanti e semi nude, in quanto sembra che vogliano rappresentare le donne con certi modelli pin-up fino a qualche tempo fa confinati nelle riviste maschili.

E’ risaputo che in italia il modello femminile spacciato per vincente è quello della Velina.

Ma ora descriviamo lo spot. Una voce maschile presenta il prodotto esordendo con: “cos’ha in comune un cellulare NGM con Nina Senicar?”

Già in questa frase è racchiusa l’identificazione della donna con la merce venduta, nonchè la riduzione ad oggetto sessuale.

La voce di Nina è  estremamente sessualizzata. La show-girl alla quale non è bastata nemmeno una laurea per sfuggire al trattamento vergognoso che il mondo dello spettacolo italiano riserva alle donne che vogliono fare spettacolo costrette a mostrarsi come oggetto-sessuale in cambio di successo, si identifica nel cellulare trasformandosi in una bambola gonfiabile tutto corpo e bellezza che dovrebbe far invidia alle altre. Perchè lei presenta il prodotto in questo modo:

Ho una linea invidiabile“. Lei si presenta in questo modo svilendo l’immagine femminile e comunicando stereotipi sessisti.

Guarda che icone” esclama lui. Il cellulare  è un touch screen e il messaggio comunicato da qeusto spot incita le molestie sessuali, un reato vergognoso che subiscono tantissime donne in Italia e che viene normalizzato da questi spot che rimandano ad un idea di donna provocante che distribuisce licenze e giustificazione a certi stupratori.

Può una casa di cellulari pubblicizzare i suoi prodotti impiegando figure femminili che recitano un compione che più appropriato ad uno per pubblicizzare una bambola gonfiabile?

Ma siamo in Italia, paese dove è vietato pubblicizzare articoli da sex shop ma è permesso pubblicizzare dei prodotti come fossero articoli per il piacere maschile, svilendo le donne in questo modo.

Lo scempio di ngm

Questo è lo spot segnalato da una mia lattrice. Mi sorge una domanda:

Questo sarebbe un cellulare per donne?

Non vi sembra, giustamente come dice anche Maria, uno spot che riduce le donne non solo ad oggetto sessuale ma offre lo stereotipo più vergognoso e maschilista che divide le donne in sante e puttane? (o buone e cattive come si nota nel sito dove Nina viene ritratta vestita da angelo o diavolo).

Ci vorrebbe una bella letterina e non quella di Passaparola.

*Nell’immagine un altra pubblicità Ngm apparsa su riviste.



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