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Ha una folgorazione: deve essere quella la sua nuova attività.
E si applica talmente tanto da passare sopra tutti i codici deontologici possibili e immaginabili e arriva anche ad interferire pesantemente con l'arresto di due pericolosi criminali da parte della polizia.
Louis non si ferma davanti a nulla e la direttrice del network televisivo a cui vende le immagini ad alto prezzo si muove nelle pieghe della legge per mandare in onda quei filmati ed alzare vertiginosamente l'audience.
Lo Sciacallo - Nightcrawler ( a proposito ma lasciare nel titolo solo Nightcrawler faceva schifo?) è Jake Gyllenhaal e non è solo un modo di dire o una frase fatta: è tutto nel suo fisico assai smagrito, molto più di quanto fossimo abituati a conoscerlo, in quel volto incavato, in quegli occhi enormi che si aggirano inquieti sul mondo che li circonda, in quel suo modo di muoversi nervoso, a scatti, in quel suo sorriso che è quasi una contrazione spastica dei masseteri per quanto è forzato.
Qualcuno vi dirà che questo film parla del potere che hanno i mass media, di come non si fermino davanti a nulla pur di alzare l'audience ( mostrare la morte in diretta , il sogno di qualsiasi operatore), di un senso dell'etica che sparisce istantaneamente davanti a fiumi di dollaroni fruscianti.
E' vero, tutto vero.
Ma è solo la punta dell'iceberg.
Louis è il tipico esponente svantaggiato , lasciato indietro dal concetto dell'ultracapitalismo e della competizione a tutti i costi che muove importanti porzioni della società americana.
E' alla ricerca della sua strada , del suo Sogno.
Sogno con la S maiuscola perché parliamo dell'American Dream, quell'ideale di perfezione di una terra in cui tutti hanno la loro possibilità.
Basta sfruttarla.
E Louis la sfrutta, anzi di più, addirittura se la crea lui la possibilità.
Lo Sciacallo- Nightcrawler è un affondo verso quei principi che sono alla base della società americana in cui tutti gli uomini sono isole, o meglio, attività imprenditoriali.
Il discorso sui giornalisti e sui mass media è solo un riflesso di un discorso molto più ampio e profondo, una conseguenza quasi naturale.
E in un quadro complessivo in cui tutti sono in competizione il compito dello Sciacallo è quello di eliminare i vari competitori e non solo per le sue brillanti idee imprenditoriali.
Parliamo di eliminazione fisica, di un' ansia mal repressa di essere l'unico in campo, senza antagonisti, di un essere inutilmente suadenti nel spiegare regole lavorative che vengono allegramente frullate e bypassate alla prima occasione.
Lo Sciacallo - Nightcrawler è un one man show di un individuo che rende concreta la sua visione distorta di Sogno Americano, in barba a leggi e regole, perché spesso non vince il più forte ma solamente il più furbo.
Un altro paio di notazioni, diciamo più tecniche: è veramente stordente la bellezza della fotografia digitale in notturna usata da Dan Gilroy ( a proposito , raramente vista un'opera prima, perché questa è la sua prima regia, così matura stilisticamente) e dal suo fotografo Robert Elswit che del resto si è già portato a casa un Oscar con Il petroliere.
La seconda riguarda l'epoca in cui è ambientato: se non fosse per qualche particolare tecnologico è un film che sembra affondare le sue radici più negli anni '70 che nella contemporaneità, un po' come due piccoli capolavori di cinema notturno come Zodiac di Fincher, e Summer of Sam di Spike Lee che però quegli anni li descrivevano da dentro.
Gilroy ha la capacità di essere comunque al passo con i tempi non essendo rigidamente didascalico o pedante ma lasciando anche spazio allo spettacolo più grasso e genuino ( l'inseguimento della polizia e il pedinamento notturno ad opera di Louis).
Lo Sciacallo- Nightcrawler è uno sguardo senza censure su quello che siamo diventati oggi.
E per renderlo più forte e pregnante sceglie di avere come protagonista un Peeping Tom del nuovo millennio, uno che col suo vuoto di moralità riesce a servire al pubblico esattamente quello che chiede: secchiate di sangue ad ogni notiziario.
E non si sottrae neanche al lavoro di costruire lo scoop come fosse un film , con sceneggiatura e regia.
Quello che all'epoca era L'Occhio che Uccide(va), oggi è un occhio che si accontenta di filmare il momento di passaggio tra la vita e la morte, oppure di filmarlo in leggera differita.
Solo per venderlo al migliore offerente.....
PERCHE' SI : Un affondo deciso alla base dell'ultracapitalismo che regola la società americana di oggi, apologo sul potere del giornalismo e dei media e sulla loro mancanza di senso etico, one man show di uno straordianario Jake Gyllenhaal.
PERCHE' NO : in certi passaggi si sfiora la caricatura , non ci sono antagonisti alla psicopatologia del protagonista....
( VOTO : 8 / 10 )
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