Non chiedetemi come mi sia venuto in mente di scrivere un post su un argomento del genere. Forse perchè ultimamente sto mangiando talmente tante volte le solite cose e sto andando talmente tanto poco a mangiare fuori, che la mia voglia per del cibo un pò più diverso mi sta dando alla testa! A parte tutto, a voi è mai capitato di leggere un libro in cui ad un certo punto l'autore parla di cibo in maniera così dettagliata che vi si apre lo stomaco? Beh, a me sì. In particolare c'è uno scrittore che è talmente minuzioso nel descrivere gli ingredienti e tutto il processo di preparazione che non si può fare a meno di voler assaggiare qualcosa di ciò di cui narra. Sto parlando di
Murakami Haruki. Uno scrittore che ho conosciuto e apprezzato tantissimo grazie a Norwegian Wood (Tokyo Blues), La Fine del Mondo e il Paese delle Meraviglie, La Ragazza dello Sputnik e in ultimo Kafka sulla Spiaggia. Per chi lo conosce sa quanto è particolare il suo stile, dettagliato, levigato e surreale. Quindi saprà anche quanto è facile che ti faccia venire l'acquolina in bocca in certi passaggi dei suoi romanzi.Avendo letto per ultimo Kafka sulla Spiaggia, ed essendo il solo libro che ho sottomano ora, visto che gli altri sono a 500 km da me, a casa dei miei genitori, inserirò alcune citazioni da questo romanzo e alcune di un altro che sto leggendo in questo momento parallalemanete ad altri. Ma vi assicuro che bastano e avanzano!
"I suoi sandwich hanno un aspetto appetitoso. Lo ringrazio e li accetto. Sono fatti con pane bianco, morbido, dalla crosta croccante, spalmato di burro con rafano e ripieno di salmone fresco, lattuga e crescione."
"Canticchiando una canzone sottovoce, mette a bollire dell'acqua, poi dallo zaino tira fuori della farina, delle uova e del latte, scalda la padella e prepara dei pancake, su cui mette burro e sciroppo d'acero. Poi tira fuori lattuga, pomodori e cipolle. Quando taglia le verdure per l'insalata, manovra il coltello con molta attenzione. Il nostro pranzo è pronto."
Ed ecco giusto un altro pezzo tratto dall'ultimo che è in lettura: L'uccello che girava le viti del mondo.
"Io avevo preparato tutto in modo da poter cenare appena lei fosse arrivata. Non era un gran menu. In una padella cinese si facevano andare a fuoco basso bue affettato sottile, cipolle, peperoni e germogli di soia, si cospargeva di sale e pepe, e si aggiungeva un po' di olio di sesamo. All'ultimo minuto si condiva il tutto con uno spruzzo di birra, era un piatto che mi ero preparato spesso quando vivevo da solo. Il riso era cotto, il brodo di miso era caldo, la verdura era lavata e disposta in un vassoio, pronta per essere buttata in padella in qualsiasi momento."
Non so voi, ma io ho già fame, alle 11.30 del mattino!
E voi, conoscete qualche scrittore che vi fa aumentare la salivazione in modo spropositato?
Dr. Jekyll