Lo scrittore statunitense John C. Wright, definito dal Publishers Weekly “uno dei nuovi talenti più importanti di questo secolo”, autore della celebre trilogia di “The Golden Age” (2002 e 2003), ha raccontato la sua recente conversione al cristianesimo.
In un’intervista per Mostlyfiction.com ha raccontato: «Ero scettico. Per molti anni sono stato un ateo, un ateo veemente, polemico e proselitista. La mia recente conversione al cristianesimo è stato un miracolo in seguito ad una rivelazione soprannaturale, che ha soddisfatto il mio scetticismo e mi ha salvato la vita. Con mia grande sorpresa, ho scoperto che io sono ancora un pensatore perfettamente logico». E ancora: «Io sostengo che non sia sufficiente dire che il ragionamento umano non trova alcuna evidenza di un Essere Divino per affermare che tale Essere necessariamente non esista. La conclusione corretta è che gli esseri umani, senza l’aiuto e l’iniziativa di Dio non possono venire a conoscenza di Lui».
Più avanti si ricorderà addirittura come un “anti-cristiano”, mentre sul suo blog il 2 settembre 2011 rispondendo ad un lettore, afferma: «Io ero un campione di ateismo che ha dato argomenti a favore dell’ateismo così convincentemente che tre dei miei amici hanno abbandonato il loro credo religioso e mio padre ha smesso di andare in chiesa». Ma ad un certo punto si è accorto, dopo aver approfondito la logicità di queste ragioni, che «tutti i miei compagni atei avevano orribilmente e comicamente sbagliato su tutti i punti fondamentali della filosofia, etica e logica, e invece i miei odiati nemici cristiani avevano ragione». Ha dunque rivolto una preghiera (molto formale) per la prima volta a Dio e dopo tre giorni, continua a raccontare Wright, «senza preavviso ho avuto un attacco di cuore, sono caduto a terra urlando, convinto di morire». Racconta quindi di avere avuto un’esperienza mistica e illuminatrice che lo ha portato alla conversione.
Riflettendo sul suo passato racconta: «Ho scoperto che la visione cristiana del mondo porta con sé un grande significato che la visione atea-agnostica non può dare. Anche dal punto di vista filosofico, fornisce una spiegazione più robusta dell’idea del cosmo e del posto dell’uomo in esso, rispondendo con successo a molte domande a cui gli atei non possono rispondere. Spiega la facoltà razionale dell’uomo, l’universalità dei principi morali, l’ordine del cosmo, ecc. Pensando ai miei amici atei, ho poi capito che nessuno di loro, nemmeno uno, mi può fornire in modo ragionevole un solo argomento a favore dell’ateismo». Ha trovato la loro una intoccabile e illogica “fede nell’incredulità”, basata su argomenti circolari.