Chi l’avrebbe mai detto che Veneziani e Odifreddi avrebbero un giorno scritto lo stesso articolo? Eppure la polemica su Mondadori sollevata da Vito Mancuso sulle colonne di Repubblica è riuscita a metterli d’accordo. A ben vedere si sono accordati su un argomentazione un po’ debole sia per un professore di logica che per uno di filosofia e cioè sul fatto che siccome anche altre aziende hanno ricevuto vantaggi sospetti da diversi governi perché dovremmo boicottare proprio la Mondadori? È il vecchio e collaudato “così fan tutti” o “il più pulito c’ha la rogna”. Partendo da questo presupposto poi entrambi sviluppano il loro articolo in base alle loro ossessioni. Odifreddi invita prendersela col Vaticano, scadendomi in un altro peccato capitale per un logico, il “benaltrismo”, mentre Veneziani tra uno spot per la Mondadori e un’accusa di omicidio agli intellettuali di sinistra continua a rivendicare la sua autonomia paragonandosi a personaggi di secondo calibro come Dante, Virgilio, Seneca, Machiavelli e Aristotele. Il fatto che la rivendichi anche quando non viene messa in dubbio suona un po’ sospetto. Questa volta l’argomento è che un autore è responsabile solo di quello che scrive e non di quello che fa il suo editore. Ora per quanto lo scrivere possa essere davvero l’atto di un solitario, l’editore è pur sempre il datore di lavoro dell’eremita in questione. Ognuno pone l’asticella della moralità e della coscienza dove meglio crede. Se Veneziani pensa davvero che si possa lavorare per chiunque e si sia responsabili solo di quello che si fa è libero di pensarlo, ma invito lui e voi a considerare il fatto che questo tipo di deresponsabilizzazione è lo stesso meccanismo che ha permesso a persone normalissime di lavorare nei campi di sterminio del Terzo Reich o negli stabilimenti della Bayern e di non sentirsi responsabili dello sterminio oppure di lavorare nella fabbrica di armi serba Zastava e non sentirsi responsabili per i morti a Sarajevo e nel resto della Bosnia. Le colpe di Mondadori non sono certo le stesse della Bayern, della Zastava o di altre aziende che commerciano in armi o finanziano guerre, ma il modo di ragionare di Veneziani esclude la possibilità che una persona possa decidere di abbandonare un’azienda perché non compatibile con i propri valori oppure che un’altra persona giudichi ipocrita chi professa alcune idee e lavora per chi quelle idee le combatte. Oltretutto si sta parlando di persone che non avrebbero difficoltà a trovare un altro editore. Saviano, Scalfari, Veneziani, Odifreddi, potrebbero benissimo abbandonare Mondadori domani e trovare un altro editore il giorno dopo a differenza di persone che costrette a scegliere tra la propria sopravvivenza e quella dei propri ideali scelgono di scendere a compromessi. Troverei ipocrita un operaio che lavora per la Beretta e poi scende in piazza a manifestare contro la guerra, ma trovo ancora più ipocrita un autore affermato che scrive e manifesta per la legalità e lavora per chi la legalità non sa neanche cosa sia. Non è mischiare i piani è rispettare se stessi. Con buona pace di Veneziani.
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