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Lo shock estetico

Da Marialuisapesce @marialuisapesce
La Bellezza che nutre la nostra vita fa parte delle volatili sensazioni che il maestro Gurdjieff raccoglieva sotto termine "impressioni".Il nostro sistema sensoriale e sensuale convoglia ogni stimolo esterno che il mondo produce e tramite questo lavoro, se esso venga compiuto su impressioni di alta vibrazione, può elevarsi, scartare le proprie manifestazioni inferiori e generare le proprie forme più alte.Sempre secondo Gurdjieff, esistono forme d'arte oggettiva e soggettiva.Nel primo caso abbiamo a che fare con opere che riuscirebbero oggettivamente a provocare sempre lo stesso tipo di effetto su sistema sensoriale di chi riceve, a colpire sempre gli stessi centri, l'emotivo o il mentale, l'istintivo o il motorio, con la ripetibilità tipica delle scienze esatte.Si narra che nelle sue peregrinazioni per l'Asia a capo della carovana di persone con le quali compiva il suo lavoro spirituale, egli abbia mostrato loro antichi manufatti artistici capaci di produrre il riflesso dell'arte oggettiva, manufatti che nel suo racconto avrebbe attribuito addirittura a perdute civiltà prediluviane.
E oggi?Oggi esiste l'arte oggettiva, la bellezza ripetibile?Non sono in grado di dirvelo.Posso tuttavia parlarvi dello shock estetico, della capacità intrinseca alla bellezza stessa di creare mutazioni sensibili nell'animo di chi osserva, con impatto anche intenso e a tratti violento, come pare accada nella sindrome di Stendhal.La bellezza è in sé metodo educativo. Esporsi ad essa necessariamente produce mutazioni nel nostro animo, o, per dirla sempre con le parole di Gurdjieff, essa crea riverberi sui nostri centri superiori, alimentandoli con precise frequenze, e di volta in volta accordandoli in vibrazioni sempre più alte.Diotima insegnò a Socrate l'arte della maieutica attraverso la condivisione e la ricerca della Bellezza.A scuola non insegnano mai che fu una donna a partorire Socrate come filosofo, un'etera per giunta, ma anche sacerdotessa e fine disquisitrice.La Bellezza era un tema caro agli antichi, che coincideva con i valori più alti perseguibili dall'essere umano.Ricordate il vecchio caro ritornello che ci insegnavano a scuola: il Bene, il Vero, il Bello.E Diotima, nelle parole di Socrate, lega la ricerca di questo Bello assoluto e oggettivo, mai definitivamente raggiungibile, alla tensione erotica, freccia desiderante che tende l'uomo verso l'infinito.In Eros, figlio di Afrodite, antica dea della bellezza, si consuma il fuoco dell'anima umana.Bruciamo dunque di desiderio ardente che ci accosti al misterioso segreto di questa dea che sopra tutte vinse, nel giudizio della mela.

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