Passeggiare con il vostro piccolo dovrebbe essere una delle esperienze più piacevoli per i neo-genitori. Camminare per le vie della città, interagire con il proprio figlio, apprezzare i momenti in cui sorpreso si gira a destra e a manca e apre quei suoi fantastici occhioni attratto da qualsiasi cosa. I passeggini si rivelano un vero e proprio toccasana per i genitori e per i loro bambini, ma non sempre le passeggiate si rivelano così piacevoli. Soprattutto se abitate nelle grandi città. Colpa dello smog e dei livelli di PM10 che spesso superano le soglie consentite. Succede di continuo a Milano, giusto per fare un esempio, ma anche in molti centri di dimensioni più piccoli. E allora, che fare? Rinunciare alle vostre passeggiate?
Assolutamente no. I bambini hanno bisogno di contatti con il mondo esterno. Ecco che la soluzione arriva dall'iniziativa "Dall'idea all'impresa" realizzata lo scorso settembre per volere di un consorzio di associazioni e enti, tra cui il Gruppo giovani imprenditori di Assolombarda, Consiglio notarile di Milano, Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili, Milano metropoli e Bic La Fucina. Si è trattato di un concorso volto a premiare cinque idee innovative che potrebbero avere un alto potenziale di successo. Tra la rosa dei cinque vincitori (tutti under 40 e provenienti da ogni parte d'Italia) c'è proprio la soluzione all'annoso problema dell'inquinamento per i piccoli. Si tratta di Freeairbaby, un sistema di filtrazione dell'aria pensato per essere applicato ai passeggini, che funzioni senza barriere. L'idea è di una coppia veneta da due anni trasferiti a Milano: un progetto che nasce in seguito ai continui avvertimenti di tenere i figli in casa quando la soglia dei Pm10 raggiunge i livelli di guardia. Un'idea simile era stata proposta una decina di anni fa anche in Inghilterra: il passeggino anti-smog proposto allora aveva però un prezzo assolutamente fuori portata, ovvero oltre 1,3 milioni di lire. Questa potrebbe essere la volta buona: un passeggino anti-smog aperto alle tasche di tutti. Incrociamo le dita.