Se la figura dello spazzacamino sopravvive nell’immaginario collettivo lo si deve soprattutto al film della Disney, Mary Poppins, dove un simpatico spazzacamino, chiamato Bert, oltre a svolgere la sua professione si dilettava a cantare e a ballare sopra i tetti di Londra.
Tuttavia, quest’immagine romanzata e romantica dello spazzacamino non corrisponde alla realtà.
Oggi chi svolge questo mestiere ha un nome ben preciso: “Maestro spazzacamino”.
Non tutti sanno che il lavoro dello spazzacamino nasce proprio in Italia, nel XVII sec. Le famiglie più famose di spazzacamini, infatti, provenivano dal Veneto, dal Piemonte e dal Trentino, regioni che in seguito hanno abbandonato andando in cerca di fortuna in Francia, Germania e Ungheria.
Al tradizionale mestiere non si sottraevano neanche i bambini, i quali venivano impiegati in virtù della esile corporatura, che permetteva loro di accedere con più facilità nelle strettoie delle canne fumarie. Dalla descrizione che è stata fatta vien da pensare che lo spazzacamino sia relegato in un tempo passato, a tratti anche superato e vetusto, ed è qui che casca l’asino! Infatti gli attuali “esperti del camino”, oltre agli utensili della tradizione, si servono anche della tecnologia: video ispezioni per valutare lo stato dell’impianto, strumenti per l’analisi dei fumi, piattaforme aeree, auto sollevanti e a colonna e così via.
Per coloro che volessero vedere con i propri occhi e conoscere di persona questa figura, che ha quasi del mitologico, dal 30 agosto si terrà il Raduno Internazionale degli spazzacamini in Val Vigezzo, in Piemonte. L’evento, giunto ormai alla sua 32° ma edizione conterà la partecipazione di oltre 800 spazzacamini, che sfileranno per 3 giorni fino all’Isola dei Pescatori e all’Isola Bella, sul Lago Maggiore.
Articolo di Giulia Bonaudi