Politica italiana 2011. Militanti della Lega Nord
Ieri si è svolto il raduno di Pontida e Bossi ha parlato alla sua ‘nazione’ padana. A pensarle tutte, le facce di questo fantomatico movimento di secessionisti, c’è veramente da stare poco tranquilli. Il capo è apparso stanco e confuso. Spiaccicava parole senza senso e l’unica proposta che ha saputo fare è stata quella di minacciare il leader del PdL che non sarà più, nel 2013, il capo indiscusso dell’attuale traballante destra di governo. Gli ha fatto eco Roberto Maroni che ha chiuso, lui ministro della Repubblica, il suo discorso con l’appello alla ‘Padania libera’.
La cornice è stata molto decorosa per uno Stato credibile in Europa. A una folla isterica di lumbard che inneggiava alla secessione ha fatto riscontro un ministro leghista, Roberto Maroni, acclamato dai suoi fan nuovo capo di governo, mentre dava per scontata l’agonia irreversibile del diversamente alto in politica, Silvio Berlusconi, ritenuto ormai cadavere.
Questo popolo di frequentatori delle praterie padane è lontano dall’ammettere la propria crisi e considera la politica una ricorrente scampagnata fuori porta. Con un po’ di folclore, il verde delle cravatte e dei prati e alcune teste rese cornute come nei combattimenti dei caproni. Beati loro.
Avrebbero una qualche dignità se si comportassero come i croati, gli sloveni o i kossovari, quando combatterono le loro guerre per l’indipendenza. Li apprezzerei di più perchè tutti sappiamo cosa volevano. Loro invece sono senza spina dorsale, sanno offendere, ma presi ad uno ad uno se la fanno addosso quando la loro stessa ombra apre bocca. Inoltre sono senza la qualifica della nazionalità cui appartengono. Perché se ce l’hanno la respingono e se non ce l’hanno se la inventano.
Il 7 aprile 1167 i comuni della Lega lombarda fecero il famoso giuramento di Pontida. Volevano combattere contro l’imperatore del Sacro Romano Impero, Federico Barbarossa. La storia ci dice come sono andate le cose, ma quello che i padani non sanno è che anche il Regno di Sicilia appoggiò la Lega. Perciò se i seguaci di Bossi conoscessero meglio la storia forse imparerebbero ad essere italiani consapevoli e ci eviterebbero la magra figura che facciamo davanti agli osservatori stranieri, a causa delle loro paurose contraddizioni. Quelle, ad esempio, tra un ministro che rappresenta lo Stato nazionale e lo stesso ministro che rappresentando una regione, ne invoca la liberazione come se fosse prigioniera di qualcuno. Se lo crede veramente perché non si dimette e ne denuncia il carceriere, lui che è il responsabile dell’ordine pubblico?
GC