Lo sport che amo: il gigante fragile

Quando sei alto 196 cm per 119 kg e sei in grado di correre i 100 in meno di 11 secondi, dire che sei una forza della natura è limitativo. E, in realtà, qualsiasi definizione è limitativa per Jonah Lomu, se non il più forte, di sicuro il più famoso rugbista della storia. Nato ad Auckland da una famiglia Tongana, il giovane Jonah decise di rifugiarsi nel rugby pur di fuggire dai sobborghi malfamati della città natale. E i risultati non tardarono ad arrivare. Apice della sua carriere fu sicuramente il mondiale del 1995 dove, grazie al suo immenso talento, riuscì a trascinare la nazionale neozelandese fino alla finale, poi persa contro i sudafricani (squadra protagonista del celebre film “Invictus”). Nel 2003, però, ci fu il dramma che sconvolse il Mondo. La Nefrite, malattia renale più unica che rara, che lo tormentava dal 1996 si acutizzò e costrinse quello che sembrava un colosso inarrestabile allo stop. Lomu si sottopose a sedute dialisi che però non evitarono il trapianto di rene. E’ chiaro che chiunque si fosse trovato in una situazione simile, avrebbe ringraziato il cielo e se ne sarebbe stato buono buono nel salotto di casa. Ma questa non è la strada che seguono i campioni e quindi, nel 2005, Jonah Lomu tornò in campo. Lo fece il 10 dicembre 2005, quando i suoi Cardiff Blues scesero in Italia per affrontare il Calvisano in un match di Heineken Cup. Ovviamente gli avversari non si trovavano più di fronte il gigante in grado di fare un giro di campo con una pecora sulle spalle (lo faceva per davvero!), ma il solo fatto di esserci rappresentò la più grande vittoria che Lomu abbia mai ottenuto. La sua situazione è peggiorata nuovamente nel settembre 2011 quando, dopo aver partecipato alla cerimonia d’apertura dei Mondiali di Rugby in Nuova Zelanda, venne ricoverato d’urgenza per il riacutizzarsi della malattia. Il suo palmares è molto più scarno di quello che sarebbe dovuto essere. Ma chiunque non provi ammirazione per Jonah Lomu è una persona che non ama lo sport. 
Carlo Battistessa