Avete mai sentito parlare di Martina Navartilova? Classe 1956 (si avete letto bene: uno, nove, cinque, sei) è stata per anni una delle protagoniste assolute del tennis mondiale portandosi a casa 18 prove singolari dello Slam, diversi titoli in doppio e issandosi diverse volte al nr.1 dal ranking mondiale. Faccia da secchiona (mitici i suoi occhiali da vista) e classe immensa, quello senza dubbio. Ma alla base dei suoi successi un impegno, una passione ed una dedizione costante e totale verso lo sport, il suo sport.
Martina, che aveva cominciato a giocare nel 1973 concluse la sua prima fase della carriera nel 1994 da regina immortale della racchetta all'età di 37 anni. Non sappiamo se durante il suo primo ritiro si sia stufata degli avversari, certamente più modesti di lei, da affrontare alla domenica in maniera “amichevole” e senza quel gusto di sfoggiare i colpi migliori. Fatto sta che alla veneranda età di 43 primavere la nostra si rimette in pista, a suo dire “per puro divertimento”, disputando di nuovo incontri di doppio e doppio misto ritrovando a poco a poco oltre che se stessa, quel ritmo che scandiva le sue giornate, la soddisfazione di rimettersi in gioco e di liberare i piccoli e grandi pesi dell'animo.
I successi non mancarono (il suo ultimo torneo lo vinse a pochi giorni dai 50 anni). La classe se è innata ti accompagna per tutta la vita, ma questo è un altro discorso.
Alla base sta il vero e proprio valore dello sport: il fuoco sacro della passione e la voglia di superarsi in qualsiasi condizione ed a qualsiasi età e con il piacere ed il divertimento di fare ciò che rende felici.
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