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Lo stile di vita vegan non è una moda

Da Eloisa @EloisaMassola
Lo stile di vita vegan non è una modaL'odio verso vegetariani e vegani non è - purtroppo - una novità. Sul mio blog personale ho raccontato un recente e triste episodio di intolleranza, di cui io stessa sono stata vittima (ne parlavo qui).
Oggi ho scoperto che la stessa persona che apostrofava tanto me quanto i vegan in generale con i peggiori insulti, per motivi di mero tornaconto personale (pare che sia tra i promotori dell'apertura di un nuovo locale o circolo), promuove su Facebook ricette e menù vegani, a base di tofu e seitan.
Ravvedimento? Conversione? Vorrei tanto crederlo! Purtroppo, come dice una mia cara amica, "la via di Damasco non è un'autostrada" e la persona in questione continua senza troppi problemi ad abbuffarsi di carne (capretti, vitelli e agnellini...).
Semplicemente, con la sua "svolta pubblica" in chiave vegan, cerca di attirare pubblico e clienti e di trarre maggior profitto da quella che (nella sua visione distorta dell'antispecismo) è una moda del momento.
Ebbene, con questo articolo vorrei (come sempre) spostarmi dal particolare all'universale e ribadire (ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno) che lo stile di vita vegan non è una moda, non è una "tendenza", non è la solita diligenza da assaltare per trarre guadagno. E', al contrario, una filosofia di vita, un'evoluzione diretta del pensiero antirazzista, basata sulla com-passione verso tutti gli esseri viventi, a qualsiasi specie essi appartengano.
Strumentalizzarla per biechi fini utilitaristici significa non solo essere portabandiera del più basso e vergognoso specismo, ma deridere chiunque creda davvero nel veganismo e (non conoscendo magari i retroscena di talune vicende) finisca per lasciarsi abbindolare, dando il proprio denaro a qualche "ayatollah della carne", convinto di contribuire in questo modo alla causa che ci accomuna.
Personalmente, preferisco confrontarmi con un onnivoro dalla mentalità aperta e disposto al dialogo, piuttosto che partecipare a cene "vegan" organizzate da persone che fino a ieri ci definivano "coglioni" (aggettivo-simbolo del berlusconismo in fase calante) e "vegani di 'sto c***o" e che tuttora continuano a mangiare carne - alla faccia degli (ignari) avventori del loro locale...
E' importante che noi vegan non ci lasciamo strumentalizzare né ingabbiare nelle castranti logiche del mercato e del consumismo. Siamo un'alternativa forte, siamo la speranza concreta del cambiamento: per questo è fondamentale che ci manteniamo "duri e puri", anche a costo di rinunciare a una cena in compagnia, se questa non è organizzata per e in base ai valori in cui crediamo.
Buon appetito a tutti!

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