“– Sì, è simile al grano, ma sono spighe di stralisco.
– Stralisco? E’ una pianta che non conosco, – disse Sakumat, avvicinando con curiosità la faccia a una delle spighe dipinte, per studiarla meglio.
– Nessuno lo conosce, – disse Madurer, – è una specie di pianta luminosa.
– Luminosa?
– Sì, splende nelle notti serene. E’ una specie di pianta-lucciola, capisci? Noi adesso non la vediamo spnedere, perché è giorno. Ma di notte lo stralisco illumina il prato.”
Lo stralisco è un romanzo breve (poco più di 100 pagine nell’edizione della collana Storie e rime, Einaudi Ragazzi, illustrazioni di Cecco Mariniello comprese) che racconta dell’amicizia tra Sakumat, un pittore turco, e Madurer, un bambino affetto da uno strano malanno che lo costringe a rimanere rinchiuso nelle sue stanze senza poterne mai uscire.
Il compito di Sakumat è portare il mondo esterno in quelle camere asettiche, mischiando realtà e fantasia, coinvolgendo il suo piccolo committente nella creazione di un universo in miniatura fatto di campagne, boschi e mari sconfinati che si trasformano al mutare delle stagioni come per magia.
Le figure sulle pareti sembrano così vivere di vita propria, descritte con uno stile semplice ma mai scontato, dolce ma mai lezioso, che regala a chiunque lo legga una sincera commozione.
I tre personaggi principali (il pittore Sakumat, Madurer e suo padre) sono ben sviluppati, complessi nella loro apparente semplicità, tanto che quello che Sakumat, il protagonista, compie nel passaggio da una stanza all’altra (e, di conseguenza, da un capo all’altro del mondo) è considerabile come un vero e proprio cammino di formazione che lo porterà a scoprire se stesso.
Lo stralisco è una fiaba delicata e dolce, adatta a grandi e piccini.
La mia prima lettura risale a quando frequentavo le elementari. L’ho riletto l’anno scorso e l’ho apprezzato ancora di più. Ai bambini piace perché è una bella storia, la storia di un bambino; ai grandi perché è una storia sul potere dell’amicizia e sulla vita, che sa essere fragile e forte al tempo stesso, come lo stralisco che si piega sotto il respiro del vento illuminando la notte.