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Lo strano Caso del falso Sherlock Holmes di Luca Martinelli

Creato il 23 dicembre 2011 da Edizionialtravista

Di chi parliamo quando parliamo di Sherlock Holmes? Alcuni di voi lo sapranno, l’investigatore spesso rappresentato con uno strano cappello, chiamato deerstalker, con una pipa in bocca e una lente in mano è nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle tanti anni fa, nel 1887 per la precisione. Per trent’anni le sue avventure riscossero un successo planetario e sin dal suo esordio o quasi un gran numero di lettori ritenevano (a torto?) che il Grande Investigatore fosse realmente esistito.

Molti si ricorderanno che ormai due anni orsono riscosse un gran successo Sherlock Holmes, film girato sotto la guida del regista Guy Ritchie, ed interpretato da Robert Downey Jr nel ruolo del protagonista, e Jude Law nel ruolo del compagno di avventure, il Dr Watson. I lettori più informati avranno visto o forse si appresteranno ad assistere al secondo episodio della saga, nelle sale in questi giorni intitolato Sherlock Holmes: Gioco di Ombre.

Di fronte al successo planetario del primo film il pubblico si divise: la maggioranza degli spettatori apprezzò il film di Guy Ritchie, accattivante e così ricco di colpi di scena. Altri soprattutto i cultori del Grande Investigatore, storsero il naso, e pur apprezzando il film in se ritenevano ben poco credibile lo Sherlock Holmes cinematografico, così diverso e spiazzante rispetto al protagonista dei romanzi di Sir Arthur Conan Doyle. Nessuno fino ad ora però si è domandato quale opinione si sia fatto, a proposito del suo alter ego cinematografico il diretto interessato, cioè proprio Sherlock Holmes.

Se il parere dell’investigatore dovesse interessarvi, allora non potrete fare a meno di leggere l’ultimo romanzo di Luca Martinelli, giornalista senese e “sherlockiano” doc. Lo strano caso del falso Sherlock Holmes, edito da UR editore, neonata casa editrice è un romanzo curioso. Per comprendere la natura dell’opera è necessaria una premessa: sin dal suo esordio letterario, accanto alle avventure scritte da Sir Arthur Conan Doyle, che i fans di Sherlock Holmes definiscono “canoniche” si è sviluppato un filone letterario unico nel suo genere, quello degli “apocrifi” cioè racconti che vedono come protagonista il grande investigatore, scritti da lettori e appassionati in ogni angolo del pianeta.
In passato si cimentarono in questo genere anche grandi autori come Mark Twain e Isaac Asimov. Questo genere letterario si basa su poche regole precise, che stanno alla base di quello che viene definito del Grande Gioco: Sherlock Holmes è realmente esistito, il Dr Watson è il cronista nelle sue avventure e Sir Arthur Conan Doyle semplicemente il suo agente letterario.
Ecco quindi che sulla base di queste premesse Martinelli ha scritto questo piacevolissimo romanzo che, dosando con sapienza ironia e suspence, ci mostra uno Sherlock Holmes moderno: non più immerso nell’affascinante clima vittoriano del 221b di Baker Street, la celebre residenza nella quale hanno avuto origine maggior parte delle sue avventure, lo ritroviamo, nel suo buen retiro di investigatore dilettante in pensione nel Sussex, la dolce campagna inglese.

Lontano dal trambusto della Londra moderna, sereno e avulso dai problemi della vita quotidiana, l’investigatore non si occupa con particolare attenzione delle vicende che lo riguardano. Continua a ricevere lettere da clienti e ammiratori, ad interessarsi di apicoltura ed assiste imperterrito alla pubblicazione di romanzi che raccontano sue avventure vere o presunte, e si limita a dedicare un’attenzione distratta al film di Guy Ritchie, cogliendo con indifferenza le tante differenze che intercorrono tra lui e lo Sherlock di Robert Downey Jr. Certo il film lo conosce bene, l’ha scaricato da internet, ma davvero è necessario dedicargli tanta attenzione? Ben diversa l’opinione del fedele Watson, pronto a sobbarcarsi un viaggio nel Sussex solo per scuotere dal torpore l’investigatore e spingerlo ad opporsi ad un tale scempio della sua immagine e di quella del celebre protagonista delle sue cronache. Nel bel mezzo della quiete del Sussex, mentre i due amici si domandano quali iniziative debbano intraprendere per la loro immagine, e se mai sia proprio necessario intraprenderle, arriva un messaggio da quello che un tempo loro potevano definire un loro fedele aiutante, un “irregolare di Baker street” poliziotto dilettante al servizio di investigatori “dilettanti”: strani personaggi si aggirano a Baker Street e frequentano quella che fu la loro abitazione. E’ tempo di una nuova avventura per Sherlock Holmes ed il Dr Watson…

Congratulazioni quindi a Luca Martinelli, capace di scrivere un romanzo che dosa sapientemente ironia e suspence, senso dell’avventura e curiosità per un personaggio troppo spesso reso stereotipato dalle pellicole. Martinelli ci aiuta a scoprire qual è il vero Sherlock Holmes ed a provare simpatia per l’altro, l’omonimo” per il diretto interessato, che se non altro ha il merito di suscitare negli spettatori una grande curiosità per il personaggio letterario. Seconda opera letteraria dopo il Palio di Sherlock Holmes, edito da Alàcran, primo romanzo pubblicato per UR editore, neonata casa editrice che si sta facendo conoscere con la pubblicazione di quattro opere coraggiose, le premesse ci spingono ad augurarci che la proficua collaborazione prosegua, e che non tardi molto l’arrivo di un altro romanzo dell’autore, che ci riporti magari nella nebbiosa Londra del tempo che fu, tra carrozze e violini, vizi privati e pubbliche virtù.

Titolo: Lo strano caso del falso Sherlock Holmes
Autore: Luca Martinelli
Collana: Premium
Pag.:  ca 144 illustrate
Codice ISBN:  9788897547020
In libreria: Novembre 2011

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