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Lo strano caso del lettore natalizio

Creato il 30 dicembre 2012 da Temperamente

Lo strano caso del lettore natalizio

Eccoci. Il Natale è alle nostre spalle. Superata indenni la presunta fine del mondo, siamo sopravvissuti anche quest’anno alla prova più ardua: la corsa ai regali. Che abbiate ricevuto libri, cellulari, rossetti o foulard di Hermes, potete ritenervi soddisfatti: anche questa è fatta e non dovrete più tuffarvi nella folla impazzita dello shopping pre-natalizio, almeno fino all’anno prossimo.

In una delle mie ultime visite in libreria (quest’anno i miei regali sono stati in buona parte di natura letteraria) riflettevo sulle possibilità che lo shopping natalizio offre ad un osservatore di tipi umani. Ci si potrebbe scrivere un manuale sul campionario antropologico che si offre a chiunque decida di non farsi trascinare dalla folla impazzita e che si sieda invece ad osservare.

Io mi sono divertita a sbirciare gli acquisti degli altri lettori e a raccogliere dai blog le suggestioni dei librai entusiasti ma anche atterriti dall’orda. L’acquirente pre-natalizio, immagino, è spesso uno sprovveduto. Di libri non sa niente, ma ha colto il saggio consiglio di Temperamente e ha deciso di regalarli a tutti quest’anno. Il blog dell’Apprendista libraio è una miniera di incontri ravvicinati con lettori dalle pretese assurde. Del tipo:

Io: «Il libro che aveva ordinato purtroppo non arriverà in tempo per Natale. Se vuole può regalare un buono, e chi lo riceve poi verrà a ritirare il libro quando sarà arrivato».
Cliente: «Un buono? Cioè un pezzo di carta?»
Io: «Sì»
Cliente: «Ma è pazzo!»

Oppure:

Cliente: «Avete quel libro illustrato con le foto dei cani che i padroni gli tirano la palla in acqua e loro si tuffano per prenderla e sott’acqua fanno le facce come i pazzi?»

Quando lo leggo penso sempre: ma è un lavoro divertentissimo! Io muoio dalle risate, ma mi sa che l’autore del blog non la pensa proprio allo stesso modo….

Da un altro blog mi arriva eco di una cliente che entra in libreria chiedendo di indicarle i libri rosa; indirizzata allo scaffale della letteratura romantica ritorna indispettita asserendo che lei i libri li vuole proprio rosa, un bel metro e mezzo per arredare.

E che dire della cliente che percorre in trance lo scaffale dei classici ripetendo tra sé: «Ce l’ho, ce l’ho, ce l’ho…» e di quello che, fermandosi a fare gli auguri al commesso, viene bacchettato dalla moglie: «Che gli fai a fare gli auguri, tanto domani sei di nuovo qui?», quasi avesse un’amante e non un amore viscerale per i libri? Questi li ho visti personalmente.

E voi? In quali strani esemplari di lettori vi siete imbattuti? Ma soprattutto, vi siete mai chiesti se non siete un po’ strani anche voi? Avete mai fatto richieste tali da trasformarvi nell’incubo di un libraio?

Giulia Lanzolla


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