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Lo Stress “ buono “ allunga la vita.

Da Renzo Zambello

 

Stress

Stress

 

Credevi che tutto lo stress fosse sempre una delle cause dei danni al sistema cardiovascolare fino a provocare  morte precoce?  Sbagliato. Esiste uno stress che non solo non fa danni ma ci fa vivere più a lungo. Cos’è successo, cosa c’è di nuovo?

Chi non è più giovanissimo sicuramente ricorda che per anni, decenni, si è parlato del colesterolo come il killer numero uno del  cuore, cervello e sistema vascolare. Lo scopo dei medici,  a cominciare dai nutrizionisti, cardiologi ma anche la medicina cosiddetta alternativa era uno: abbattere o per lo meno diminuire il “nemico” che si  intrufolava nel sangue. Poi, qualcuno ci ha spiegato che esiste un colesterolo cattivo ma anche uno buono  e che comunque, senza di lui non potremmo vivere.

Nel frattempo abbiamo capito tante cose e,  non ultima che la nostra psiche, o meglio il  pensiero e le   emozioni, influiscono  sul fisico. Mente e corpo interagiscono continuamente determinando la  salute e la patologia anche fisica.  E,   subito si individuò il primo nemico del corpo che ha origine nella psiche: lo stress.

Ci hanno spiegato che lo stress altro non è che un protrarsi di stati di ansia che si somatizzano fino a modificare le strutture di alcune parti del corpo, innescando da quel momento meccanismi che si autoalimentano. L’esempio più classico di questi meccanismi patogenetici è l’ipertensione essenziale.

Individuato il nemico bisogna solo abbatterlo o per lo meno ridurlo. Chi non ha pensato almeno una volta che la via poteva essere l’atarassia e il maestro, il Budda?  L’impegno quotidiano: ridurre il più possibile le emozioni e i desideri  e “la meditazione” diventava la panacea di tutti i mali.

Ed ecco la novità. Ci hanno informato i giornali, Corriere della Sera  compreso che circa un mese fa,  i numero uno degli scienziati e ricercatori a livello mondiale,  ben 27 tra i quali  neuroscienziati, antropologi, evoluzionisti, psicologi, ricercatori biomolecolari si sono riuniti a Venezia sotto il patrocinio delle Fondazioni Umberto Veronesi e Giorgio Cini per stabilire che la nostra aspettativa di vita è di 125 anni (sic!). Meta che raggiungeremmo alla condizione che non si odi ma si ami ma,  con passione. Si viva cioè uno stress positivo. Questo stress positivo non è solo l’amore opposto all’odio ma il piacere quotidiano di fare, lavorare in situazioni e professioni che ci piacciono. Anche per il cibo ci sono novità meglio qualcosa che ci piace da qualcosa che è solo “salutare”.

Howard Friedman, psicologo dell’Università della California a cui è stato affidato la Lettura Magistrale ha così sintetizzato il suo intervento: “ la longevità dipende dall’essere coscienti di noi stessi e contenti di ciò che si fa.”

Possiamo dirgli cha ha ragione ma,  che forse  lo sapevamo già?

Ora la domanda è: cosa fare per essere, non dico  felici ma coscienti di noi stessi, di quello che siamo e possiamo fare? In fondo, se raggiungiamo questa consapevolezza e camminiamo  sulla strada della realizzazione, forse è lì che ci sentiamo in pace. La seconda domanda è: ma basta volerlo, basta dirci che non vogliamo più pensieri negativi e che vogliamo pensare in positivo perché questo sia possibile? Perché, se così fosse, vorrebbe dire per lo meno   siamo colpevoli del male che ci affligge l’anima e, poveri noi, chi si salverebbe anche dopo questa “valle di lacrime”.

Io penso che dobbiamo sforzarci a conquistare una sola cosa ed è implicita anche nel discorso di Friedman: la coscienza del sé.

Mi si chiederà se allora credo o meno all’esistenza del male e della possibilità farlo consapevolmente. Sono problemi che vanno oltre l’intervento di uno psicologo o per lo meno di uno psicoanalista. Ha ragione Giovanni Scapagnini dell’Università del Molise e  ricercatore Neurologo quando dice: “ Non c’è nulla di più misterioso e anche affascinante di ciò che il cervello e le sue espressioni non misurabili ( odio e amore) riesce a fare sul corpo”.

Si,  ci crediamo ma,  vi sembra possibile che possiamo modificare queste espressioni che fluiscono da strutture antiche,  a livello cognitivo?

di Renzo Zambello

http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/13_settembre_21/regole-stress-buono-allunga-vita-cellule_28cef974-228e-11e3-b502-24e91794bc4d.shtml

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Tags: ansia, stress


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