Ebbene no, questa non è una storia.
Ebbene si, ogni tanto anche io parlo di musica.
Oggi vi voglio parlare di un’artista che sinceramente non è molto nelle mie “corde”, che però ha dei testi unici che sanno puntare dove serve, quando serve.
Alex Britti, cantautore non che fantastico chitarrista, ha donato alla musica italiana canzoni di tutto rispetto, da una divertente “La vasca” ad una riproposizione de “L’isola che non c’è”, passando per un “Gelido” dove dimostra le sue abilità con lo strumento e arrivando infine alla canzone di oggi. Uno zingaro felice.
Premettendo che ho riascoltato la canzone l’altro ieri dopo quasi tre anni dall’ultima volta, mi ha dato una bellissima sensazione, data anche la somiglianza con il mio artista di strada parigino.
La canzone mi mette nei panni di uno zingaro dalla vita modesta, ma con un grande sogno nella testa. La luna pare a portata di mano e non conta se ha una macchina che sta in piedi a malapena oppure se la vita gli ha tirato contro ogni oggetto contundente a portata di lancio. Nella vita si va avanti con una valigia piena di cose immateriali. Si va avanti con il carattere che la vita provvede ad indurire. Ricordate, se una persona non ha l’addominale scolpito e una bella faccia non è detto che non sia un duro. Molte volte si è più abituati a dribblare, calcisticamente parlando, un qualunque problema mentre invece dovremmo prenderlo, stopparlo di petto, e scagliarlo il più lontano possibile da noi, facendolo sparire come la cometa di Halley dandogli appuntamento tra “un’altra vita”.
Lo zingaro che è in noi è un riassunto di tutte le mie storie, ma anche di quelle degli altri. Siamo: Un artista di strada che vorrebbe farsi ascoltare da tutti perchè incapace di ascoltare se stesso, un’anziana donna soddisfatta della sua vita, un cieco che vede più degli altri, ma anche un piccolo punto sulla terra nel quale siamo definiti “passeggeri distratti“.
Finisce che voi, amati lettori, conoscete più cose di noi di quanto in realtà non conoscano i nostri cari. Ognuno di noi ha uno zingaro che è tutto tranne quello che traspare e, fidatevi, tenetevelo stretto, perché è la parte migliore di voi.
Ricordate sempre che il tempo è vostro e nessuno vi rimborserà quello che perderete per le strade umide il venerdì sera. Il divertimento è soggettivo. Non mi divertirò mai in una discoteca piena di gente con una musica di dubbio gusto, ma potrei divertirmi davanti ad un caffè mentre guardo negli occhi un’amica.
I giorni sono fatti per morire allo scoccare della mezzanotte per poi rinascere un solo secondo dopo. Il nostro zingaro funziona nella medesima maniera. Incassa, schiva, tira il montante, rientra in posizione, va KO e torna su un attimo prima che l’arbitro della vita conti il decimo avvertimento. Torna sempre e comunque in partita, barcollante, ubriaco di dolore e affamato di felicità. Siamo sempre qua. Dopo anni di “vorrei ma non posso”, “si, ma”, “no, però” siamo ancora qua.
Sapete perchè lo zingaro che sta in noi è colui che non mollerà mai?
Perchè sta bene con se stesso. E’ difficile cambiare vita, mollare tutto e scappar via o peggio ancora “far la finita una volta per tutte”. Lui sta bene e ti ricorderà sempre che anche sotto tutto questo “marrone” di vita, un qualcosa di bello c’è e ci sarà sempre. Siamo soli, ma alla fine non dobbiamo scordare che con noi, c’è sempre tu, io, noi.
Trovate la felicità in voi stessi.
Non vi è altro modo per essere felici se non quello di guardarvi la mattina allo specchio e non avere nulla da rimproverarvi. E’ bellissimo aprire gli occhi, scendere dal letto, vedere la vostra immagine rifletta e farvi un complice occhiolino.
Siete voi stessi i complici della vita.
Prima di avere un complice, dovrete esserlo con voi stessi.Lucky
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