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Nato dall'incontinenza di Luc Besson a cui scappano soggetti e sceneggiature da tutti pertugi è un giocattolone action con abito sci -fi che ha talmente tanti padri e madri putative che può essere un divertimento rintracciarli tutti .
Lo spunto è preso pari pari da Carpenter ( scegliete voi a quale dei due film con protagonista Snake "Jena" Plisken assomigli di più , perchè sembra prendere da entrambi con il medesimo dosimetro) e poi abbiamo un revival di tutto l'action e la fantascienza tamarra dagli anni '80 in poi.
E dulcis in fundo la citazione più sputtanante di tutte: qualcosa da cadere a faccia in avanti come si faceva una volta per chiedere pietà, stavolta al dio del cinema però.
Chi vedrà il film saprà a che cosa alludo.
Eppure ....eppure Lockout diverte , basta astenevsi cinecultovi snob e cinefili con la puzza sotto il naso gvande così. Noi bvadipi invece siamo onnivovi per cui siamo ben lieti di salutave una bella ovetta e mezzo di divevtimento a neuvoni spenti.
E ova ...ehm e ora basta con la parlata snob.
Lockout ha il grandissimo pregio che non si prende mai sul serio anche perchè il protagonista, un Guy Pearce con i bicipiti insospettabilmente gonfi, gioca di sponda col suo personaggio di duro, snocciolando battutacce a getto continuo. Sembra quasi un personaggio de I Robinson o di Willy il principe di Bel Air in trasferta pagata.
E anche in questo si può intravedere in trasparenza il classico eroe tamarro degli action anni '80. Pearce è un surrogato di Schwarzy, Stallone, Bruce Willis e Kurt Russell tutti assieme.
Squisitamente anacronistico nonostante il film sia ambientato nella Washington del 2079.
Pur partendo con un'aria alla Blade Runner (vedi l'atmosfera soffocante o l'inseguimento iniziale , viziato però da effetti speciali non troppo all'altezza ) , l'azione viene poi rinchiusa in una navicella spaziale orbitante(tipo Atmosfera zero o Pandorum oppure anche Cargo) che fa da prigione per contenere i criminali e gli squilibrati più pericolosi di tutta la galassia.
Mentre la figlia del presidente degli USA è in visita istituzionale succede il guaio: un detenuto si impadronisce di un'arma e "risveglia" dal sonno criogenico tutti gli altri detenuti della base. Il nostro eroe che si chiama Snow( che ha accettato solo perchè gli hanno fatto un'offerta che non poteva rifiutare) viene inviato per riprendersi la preziosa infanta pesidenziale.
Infanta a dir la verità piuttosto cresciuta e che ha le fattezze piuttosto divine di Maggie Grace.
Se la storia non riserva sorprese nè nell'intrigo(anche quella che dovrebbe essere il colpo di scene finale non lascia basiti più di tanto), nè nel rapporto abbastanza scontato dei due protagonisti , la confezione è deluxe, le scenografie sono accattivanti e anche il design dell'interno dell'astronave funziona abbastanza proprio perchè in qualche modo risulta familiare.
Produzione franco-irlandese-americana girata in Serbia con un budget piuttosto consistente per essere europea ( si parla di 20 milioni di dollari) è diretta da un duo di registi irlandesi, James Mather e Sthphen St Leger all'esordio sulla lunga distanza, autori anche della sceneggiatura assieme a Luc Besson che è anche responsabile del soggetto. Da segnalare che James Mather cura anche la fotografia ( fino a prima di questo film suo lavoro principale in ambito cinematografico, sua per esempio quella di Adam & Paul piccolo cult firmato Abrahamson, poi pluriosannato col successivo Garage ).
Che dire altro?
Sorprese zero ma per una visione estiva mettendo l'interruttore del cervello su OFF ci si può accontentare benissimo.
Anzi ci si può pure divertire.
( VOTO : 6 / 10 )
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