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Lockout NBA sempre più vicino

Creato il 11 settembre 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

nba-logoProprio in questi giorni l’Associazione Italiana Calciatori ha dichiarato uno sciopero di una giornata per il mancato accordo sul rinnovo del contratto collettivo, nello stesso periodo, negli Stati Uniti, lo spettro di un lockout è diventato sempre più presente nel campionato Nba dopo che le riunioni tra il sindacato dei giocatori e la Lega sono arrivati ad un punto di stallo.

Il Commissioner David Stern vorrebbe evitare un blocco del campionato che significherebbe un danno economico e di immagine incredibile per la sua Lega, anche perchè è ancora molto vivo il ricordo del lockout del 1998 quando l’NBA fu costretta a ridurre la regular season ad appena 50 partite, riuscendo a firmare l’accordo con i giocatori solamente a stagione inoltrata.

I giocatori, infatti, non sembrano assolutamente intenzionati a firmare un contratto collettivo che considerano troppo svantaggioso rispetto a quello attualmente in essere. E la situazione sembra essere arrivata ad un punto di stallo con una sorta di muro contro muro tra le due parti. La conferma è arrivata proprio da Bill Hunter, il direttore del sindacato:

Ci stiamo preparando per il lockout. Speriamo che le cose cambino nei prossimi mesi, ma lo scenario peggiore resta il più probabile.”

hunterIl punto fondamentale è che i proprietari si sono stancati di spendere gran parte degli introiti negli ingaggi dei giocatori e di conseguenza vorrebbero far abbassare i vari tetti dei salari oltre che far diventare 5 gli anni massimi di contratto e non 6 com’è attualmente (due anni fa erano addirittura 7). I giocatori stanno definendo queste richieste come “ridicole” e non vogliono mollare i loro soldi, anzi, ne vorrebbero sempre di più.
Quest’anno il salary cap totale sembrava dover essere minore rispetto a quello degli anni passati e invece è addirittura cresciuto, sintomo che le squadre e la Lega hanno guadagnato più di quello che avevano previsto. Ovviamente questa però è una media che viene fatta, perchè le squadre che da molto tempo sono lontane dai playoff e dalle posizioni più alte difficilmente potranno dire di aver guadagnato troppi soldi. Ecco che quindi sempre più proprietari stanno mettendo in vendita il loro giocattolino (stiamo sempre parlando di persone che hanno dei patrimoni neanche immaginabili quindi non di certo vittime), ma che si stanno stufando di dover perdere dei soldi.

In tempo di crisi (che negli Stati Uniti in alcune zone è veramente pronunciata) anche i giocatori non stanno facendo una grande figura visto che fanno la parte dei poverini ai quali vengono negati gli stipendi per vivere, invece stiamo parlando di cifre incredibilmente alte e di certo non giustificabili per giocare solamente a basket. Un ridimensionamento degli ingaggi quindi non dovrebbe essere una cosa così grave, visto che ricevere 5 milioni all’anno o riceverne 4.5 non dovrebbe fare tutta questa differenza, soprattutto se si pensa anche al futuro della Lega.

Difficile però che il prossimo anno il campionato inizi quando stabilito perchè le differenze tra domanda ed offerta sono veramente importanti e nessuna delle due parti vuole fare un passo verso l’altra. La NFL (la Lega di football) è nella stessa situazione per la prossima estate mentre la NHL (la Lega di hockey) ha già dovuto passare questo momento e ne è uscita con le ossa rotte.

Siamo sicuri che ad NBA e giocatori convenga chiudere le serrande?


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