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“Lodi a Maria e arte in Suo onore”, di Valentino Salvoldi

Creato il 07 febbraio 2012 da Fabry2010

Pubblicato da giovanniag su febbraio 7, 2012

Recensione di Giovanni Agnoloni

“Lodi a Maria e arte in Suo onore”, di Valentino Salvoldi

Nella raccolta di quattro volumi di Lodi a Maria e arte in Suo onore (Edizioni Messaggero Padova) di Don Valentino Salvoldi mi sono imbattuto per uno di quei casi del destino che, secondo me, casi non sono.
Ero giunto da poco all’Albergo Centrale di Fino del Monte (BG), sotto la Presolana, per la performance letterario-musicale di Davide Sapienza e Giuseppe “Jos” Olivini sul libro La musica della neve (Ediciclo) di Davide, poi rivelatasi (ma non che avessi dubbi) un’esperienza straordinaria.
Ma evidentemente c’erano anche altre sorprese ad attendermi.
In albergo mi sono imbattuto subito in questo sacerdote, che l’aria a sacerdote dopo tutto non ha. Scherzando, si è spacciato per il proprietario, Venanzio Poloni, che era accanto a lui e rideva. Allora abbiamo chiarito l’equivoco e ci siamo presentati. Mi ha chiesto che cosa facessi da quelle parti, gli ho detto che sono uno scrittore e perché ero venuto, e allora mi ha raccontato che pure lui ha pubblicato (lui, sì) molti libri. E mi ha fatto un dono generosissimo, che ho inadeguatamente contraccambiato con due dei miei saggi tolkieniani che mi ero portati dietro. Si trattava appunto di quest’opera di pregevole fattura e notevolissimo contenuto, Lodi a Maria e arte in Suo onore, contenente preghiere, lodi e parole di ammirazione per la Madre di Cristo, oltre a opere d’arte visuale a Lei dedicate (numerose e di alta qualità le immagini inserite).
Devo dire che anche un cristiano in fondo atipico ma pur sempre sensibile, come immodestamente penso di essere, non se l’aspettava. Che cosa? Il fatto di trovare, in questa preziosa raccolta, non solo una sequela di inni e parole di elogio alla Madonna, ma un percorso di intuizioni mistiche che consona perfettamente con quello che mi sta più a cuore: la ricerca del punto di contatto, l’allineamento con il centro dell’essere, il Sé, dove da tempo ho maturato la convinzione che si annidi il divino-in-noi, il Figlio dell’Uomo. Quella scheggia irrazionale che “salta” quanticamente oltre i limiti della nostra natura logica e consequenziale, per proiettarci in un orizzonte di ricezione-condivisione, che è puro Amore.
Maria è il trait d’union tra il dominio della mente e quello del cuore, che costantemente e concretamente interviene nel mondo in cui è realmente vissuta e continua a operare.
Ciascuna di queste lodi, appartenenti alle più diverse epoche storiche, allude a quel “superamento”, al passaggio istantaneo verso il nostro Aldilà, dove, nel punto di approdo anche di altre tradizioni spirituali – penso al nirvana buddhista, al satori zen, alla mokṣa della tradizione vedica – Cristo aspetta chi è disposto a tendergli la mano, andando a quell’appuntamento.
Il passaggio, da sempre, ce lo dà Sua Madre.


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